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Lavorare con lentezza
120 milioni di euro. Ne avevamo già parlato tempo fa. 120 milioni di danni richiesti ai convenuti del processo di Calciopoli, la cui prima parte sta per volgere al termine. Si tratta di danni all’immagine del Coni quantificati in questa faraonica cifra. Ovvero un danno erariale, che andrebbe risarcito solamente dopo l’esito del processo penale tuttora pendente presso la Procura della Repubblica di Napoli.È quanto sancito dalla sentenza n. 872/2009 della sezione laziale della magistratura contabile, in data 20 aprile. Il processo di Calciopoli quindi si sdoppia: parte penale e parte contabile. Ma quest’ultima sarebbe vincolata alla prima. In base a chi e come verrebbe condannato, la magistratura contabile procederebbe con la richiesta di risarcimento avanzata dallo Stato. Ma quanto ci si metterebbe? Le sentenze per coloro i quali hanno chiesto il rito abbreviato (Giraudo, per fare un esempio) arriverebbero a settembre. Per chi invece ha scelto il rito normale (Moggi, per fare un esempio), i tempi si dilaterebbero molto di più. Senza contare i probabili ricorsi in appello e – eventualmente – in Cassazione, che farebbero slittare ancor più il giudizio di questi ultimi. Ed è difficile che chi ritenga di essere nel giusto (sempre Moggi, per fare un esempio) non pensi di fare ricorso in caso di condanna.Se quindi il risarcimento del danno erariale – come ritenuto dalla Corte dei Conti – è vincolato alle sentenze penali, quanto tempo si dovrebbe attendere? E soprattutto, sarebbe ancora legittimo richiedere cento milioni di euro di «danno all’immagine» e venti milioni di «danno da disservizio»? Sicuramente sì, diremmo. Tutto ciò a patto che si riesca a dimostrare che le malefatte di Calciopoli abbiano leso «quel valore costituzionale fondamentale dato appunto dalla tutela del nome e, quindi, dallo scopo primario statutario assunto dall’ente pubblico Coni». Quindi, l’accertamento del Giudice penale è «pregiudiziale alla verifica della sussistenza di un danno all’immagine arrecato all’ente pubblico esponenziale». Se già dovremo attendere molto tempo per avere le condanne definitive, figuriamoci quanto dovremo attendere per la sentenza sui risarcimenti. Non illudiamoci.
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