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''Il tempo è scaduto''. E’ lapidaria Barbara Berlusconi.''Il calcio non è un business solo per chi guadagna milioni di euro, ma anche per i tanti posti di lavoro che genera. Un giro d'affari che alcune ricerche hanno stimato essere di circa 8 miliardi di euro, per un gettito per lo Stato di oltre un miliardo di euro''.STADI VUOTI – L’appello al Parlamento della consigliera milanista arriva in conseguenza ai dati sconfortanti che riguardano la media spettatori del nostro campionato: quest’anno è inferiore ai 23mila a partita. In calo rispetto ai circa 24mila di due stagioni fa, ma soprattutto imparagonabile ai dati degli altri Paesi europei: 30mila nella Liga, 35mila in Premier League, oltre 42mila in Bundesliga.L'ITER DELLA LEGGE – Dati figli di una politica che negli ultimi anni sembra aver fatto di tutto per allontanare i tifosi dallo stadio, più che di attrarli: impianti fatiscenti e schedature per abbonamenti e trasferte hanno pian piano trasformato il piacere di andare alla partita con gli amici in un’impresa ardua, intrapresa solo dai più accesi e fedeli tra i fan.Mentre ancora attendiamo l’abolizione dell’inutile e perniciosa Tessera del Tifoso (che forse tarderà ad arrivare più per la difficoltà di ammettere che avevano ragione i tifosi che per altro), un testo di legge per ‘’la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi’’ esiste ed è stato approvato ben tre anni fa dal Senato. Dopo essere passato per la Commissione Cultura alla Camera con i tempi snelli che conosciamo, si ripresenta adesso a Palazzo Madama per la decisione finale.RISCHIO SPECULAZIONE – Ma il pericolo che tutta la trafila sia stata inutile e che adesso il testo salti c’è ed è concreto.''Questo testo fa schifo. Ed è pericoloso.’’ Sono le parole non certo lusinghiere del senatore PD Francesco Ferrante, che si occupa direttamente della questione. Le critiche sollevate al testo dal partito di Bersani riguardano il rischio che tra le pieghe della legge si annidino degli assist alla speculazione edilizia che vadano a favorire i soliti noti. “Il disegno di legge oggi tradisce completamente il suo obiettivo dichiarato: nasce per aiutare il calcio italiano e favorire la costruzione degli stadi di proprietà ma di fatto avalla una serie di abusi. Qui gli stadi sono solo il ‘cavallo di Troia’ per legalizzare clamorose speculazioni di cui noi non vogliamo essere complici. Si tratta di un regalo della politica a poche persone che hanno un nome ed un cognome''.Ancora tutto fermo, dunque. Con piogge di emendamenti che si abbattono sul testo del 2009 in cerca di un compromesso che accontenti tutti e possa ridare ossigeno ad un calcio italiano che annaspa sempre più vistosamente sulla scena europea, sugli spalti come in campo.
Fulvio Vallana (Twitter @FulvioVallana)
(foto calciomercato.it)
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