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Giovedì sera l’Italia affronta in amichevole a Ginevra il Brasile con un obiettivo ben chiaro in mente: tornare al successo contro i verdeoro trent’anni dopo l’ultima vittoria. Era il Mundial ’82 e la tripletta di Paolo Rossi apriva la strada verso la conquista del terzo mondiale azzurro: da allora, e sono passati trent’anni e otto mesi, contro i brasiliani sono arrivate tre sconfitte e due pareggi. VERSO BRASILE 2014 – L’amichevole di Ginevra rappresenta una tappa di avvicinamento al Mondiale 2014, che i verdeoro giocheranno in casa. Non a caso questa sfida arriva qualche giorno prima della partita che gli azzurri giocheranno per le qualificazioni contro Malta. In più è anche un assaggio di quello che vedremo in Brasile quest’estate, con la Confederation Cup che vedrà gli Azzurri impegnati proprio contro la squadra di Felipe Scolari. Il 22 giugno a Salvador de Bahia gli azzurri indosseranno la nuova maglia, che debutterà proprio giovedì (calcio di inizio alle 20.30) in Svizzera. STORIA E PROSPETTIVA – Si gioca per la storia, per l’onore, ma anche in ottica futura. In campo ci saranno nove titoli mondiali e intanto Cesare Prandelli sta cercando di costruire un gruppo il più solido e affiatato possibile, lasciando spazio anche a qualche debutto ed esperimento. Ovvio che in questo caso l’attenzone è tutta su Alessio Cerci, alla sua prima chiamata in nazionale maggiore. Certo che un debutto in azzurro contro il Brasile sarebbe veramente da sogno, anche se per l’esterno granata anche solo uno spezzone contro Malta potrebbe essere un segnale molto importante in ottica futura. AVVERSARI INFREDDOLITI – Di fronte la Nazionale italiana trova un Brasile motivatissimo nel preparare il Mondiale casalingo. I brasiliani sono sbarcati nel gelo ginevrino ieri sera, lamentandosi un po’ proprio per la temperatura molto rigida. Sul campo saranno sicuramente caldissimi, perché le sfide contro l’Italia storicamente hanno poco dell’amichevole. Insomma, giovedì sera ci sarà sicuramente da divertirsi, con la speranza di vedere anche l’azzurro tingersi un po’ di granata. Emanuele Olivetti
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