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Adem Ljajic è uno di quei giocatori a cui non si riesce a non concedere un’altra opportunità. Lo vedi girovagare in campo indolente, quasi triste e pensi che la tua squadra possa farne a meno. Poi nei momenti buoni entra in campo, prende il pallone, illumina la partita e ti fa innamorare: non ci sono vie di mezzo, è uno di quelli da prendere o lasciare. Una parabola che i tifosi del Toro conoscono bene visto che si è ripetuta più volte nelle due stagioni all’ombra della Mole. Ora, dopo questo finale di campionato tutti sperano di osservarne solamente la fase ascendente. Da Cagliari in poi si è ripreso la scena a suon di goal, assist e km macinati aumentando, però, i rimpianti: sarebbe andata diversamente con un Ljajic così dall’inizio. “Forse il problema era la testa, e in campo si vedeva: ma ora l’ho rimessa a posto”. Che la partita in Sardegna sia stata la svolta di un’intera carriera?
SESSIONE ESTIVA - Il Torino si augura di sì e proprio l'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport lascia ben sperare: è quantomeno una dichiarazione di intenti ben precisa quella di Adem Ljajic nei confronti del club e dei tifosi. Sono parole pronunciate da un giocatore finalmente maturo, che conosce i propri limiti ed è fortemente intenzionato a superarli. L’aspetto mentale che non gli ha mai permesso di compiere il salto di qualità definitivo, può diventare un punto di forza da abbinare al suo talento innato. E per il serbo è subito tempo di esami di maturità: prima c’è un Mondiale da mina vagante con la Serbia e poi il Torino da caricare sulle spalle in direzione Europa League che proprio lui fissa come obiettivo: "Ci riproveremo con ancora più convinzione".
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI – Citando la famosa canzone di Antonello Venditti, Ljajic si presenta come meglio non potrebbe alla ‘Notte prima dei Mondiali’: una competizione che potrebbe esaltarlo mettendolo nelle condizioni migliori per tornare a Torino pronto a fare la differenza. Il futuro in granata non è in discussione per la società, che ne ha fatto un pilastro su cui fondare il progetto, e neanche per il giocatore. Non è da trascurare il fatto che un calciatore come lui dica forte e chiaro, senza ambiguità, di essere felice e sicuro di voler rimanere. Anche questi dettagli denotano una serietà non scontata e la voglia di ripagare un ambiente che punta in maniera decisa su di lui. Per tutti questi motivi il Torino riabbraccerà un giocatore che oltre alla classe che lo contraddistingue, sarà rinnovato nella mentalità.
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