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Ventura ai tempi del Torino
Ai microfoni di Radio Anch'Io è intervenuto Giampiero Ventura. L'allenatore della Salerntina ha parlato degli obiettivi della sua formazione "A Salerno stiamo seguendo un percorso simile a quello fatto con il Toro. Io sono arrivato in granata quando si era da due anni in Serie B, c'era la contestazione. In tre anni siamo passati da quella situazione all'Europa. Non dico che faremo lo stesso, ma potremmo fare qualcosa di simile. Si è instaurato un buon rapporto con la città e con la tifoseria. Il tempo dirà cosa saremo in grado di fare. La strada intrapresa è quella buona, c'è ancora tanto lavoro da fare".
Sulla Nazionale l'ex CT afferma: Sulla situazione attuale della sua squadra l'ex tecnico del Torino aggiunge: "Con Roberto Mancini è in atto un percorso straordinariamente positivo, basti pensare alla qualificazione con tre partite di anticipo. La cosa migliore è quest’infornata di giovani, questa crescita esponenziale, dai Chiesa ai Bernardeschi per arrivare a Sensi e Barella. Mancini ha seminato per creare lo zoccolo duro per l’Italia del futuro. Spero che l’Italia possa tornare dove merita, io ne sono il primo tifoso. Quando ho convocato Barella in molti si stupirono, ora gioca nell’Inter.
"Io in Nazionale nel momento sbagliato? Ma no, forse avrei dovuto pensarci quando ho accettato che non era la cosa più giusta da fare. Ho accettato con il cuore. Se non ci fosse stata la Spagna ci saremmo qualificati con due mesi d’anticipo. Invidia? In realtà no, mi sono un poco allontanato. È stata un’esperienza dura, in molti hanno visto solo il risultato sportivo, invece c’è stato qualcosa di più, di epocale. Non bisognava pensare al risultato finale, ma anche ai presupposti".
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