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L’uomo della borraccia

L’uomo della borraccia - immagine 1
di Walter Panero“Excuse me, could you make a picture with my daughter and my wife?” chiedo all'uomo nel mio Inglese maccheronico.L'uomo, altissimo e magrissimo, fa di sì con la testa. Si mette in posa. Sorride. Io scatto la foto...
Redazione Toro News

di Walter Panero

“Excuse me, could you make a picture with my daughter and my wife?” chiedo all'uomo nel mio Inglese maccheronico.L'uomo, altissimo e magrissimo, fa di sì con la testa. Si mette in posa. Sorride. Io scatto la foto con la mia piccola di sei mesi che ovviamente non si rende conto di cosa le stia succedendo intorno. Faccio per andarmene, ma l'uomo di prima mi chiama con un gesto della mano. Mi avvicino timidamente, vengo sempre preso dalla timidezza quando qualcuno mi chiama così, un po' a sorpresa.Prende qualcosa dalla bicicletta. E' una borraccia della squadra. Poi si fa passare da qualcuno un pennarello blu e la firma consegnandomela. Con la stessa mano mi fa cenno che però il regalo non è per me. E me lo dice anche a parole.

“It's for her..” dice.

Faccio di sì con la testa e, dopo avergli stretto la mano, mi allontano con la borraccia dirigendomi verso la piccola.

“Hai visto che bel regalo?” le dico, anche se non può ancora capirmi. Lei sorride mentre ci allontaniamo e l'uomo di prima, come tutti i corridori in gara, sale in bici e se ne va verso la partenza della tappa che da Falzes porterà i corridori a Cortina.

“Che gentile, però....” dice mia moglie mentre ci avviciniamo alla macchina “...forse è così perché nessuno lo ha calcolato....tutti a rincorrere gli Italiani....Scarponi....Basso...Cunego....”

“Beh...in effetti....prima del Giro pochissimi lo conoscevano....ed anche ora mica sono tanti quelli che sanno chi è....eppure è secondo in classifica ed ha indossato per alcuni giorni la maglia rosa....”

Quell'uomo, che meno di una settimana fa quasi nessuno conosceva, si chiamava, si chiama, Ryder Hesjedal, ha trentun'anni, è Canadese della British Columbia e, cosa più importante, oggi ha vinto nientemeno il Giro d'Italia. Lo ha fatto a sorpresa dato che alla vigilia nessuno (me compreso) lo inseriva tra i protagonisti più attesi di questo Giro che doveva essere di Basso, di Scarponi o quanto meno di Schleck. Lo ha fatto molto meritatamente, visto che è stato tra i migliori sulle montagne, sempre presente, sempre pronto a rispondere agli attacchi di Scarponi o di Rodriguez. Proprio Purito Rodriguez è stato l'ultimo ad arrendersi al Canadese. Il Catalano ha cercato in tutti i modi di difendere la propria maglia rosa che aveva portato a spasso trionfalmente per mezzo arco alpino. Ma non c'è stato verso. Troppo pochi i 31 secondi con cui Purito si è presentato alla partenza della tappa a cronometro di oggi: trenta chilometri di curve per le vie di Milano. Si è battuto come un leone, Purito. Ma Ryder, l'uomo della borraccia, si è dimostrato come previsto ampiamente superiore a lui nella prova contro il tempo.Dunque, nella cronometro vinta dall'Ingegnere bergamasco Marco Pinotti (bravissimo!), Hesjedal ha inflitto a Purito un distacco di quarantasette secondi: più che sufficienti per conquistare la maglia rosa e la gloria finale. A Rodriguez rimane la soddisfazione della piazza d'onore e di essere salito per la prima volta nella sua vita sul podio in una grande corsa a tappe. Senza dimenticare la maglia rossa della classifica a punti soffiata a Cavendish sul filo di lana. Terzo nella classifica generale è invece giunto Thomas De Gendt. Tomasino il Fiammingo, l'Eroe dello Stelvio, ha fatto un'ottima crono ed è riuscito a “rubare” il terzo posto al nostro Scarponi, che pure si era battuto generosamente per tutto il Giro. A quest'ultimo resta un amaro quarto posto, un po' deludente date le attese della vigilia.L'altro grande deluso di questa edizione della Corsa Rosa è Ivan Basso, giunto quinto in classifica a 3'44” dal vincitore.

Ma non esageriamo con i rimorsi.E' stato un giro bellissimo ed emozionante, che finalmente ci ha tenuti sulla corda in attesa del verdetto fino alla fine.E lo ha vinto il corridore migliore.Ora non è tempo di piangere e di rimpiangere, ma di applaudire.E di complimentarsi col primo Canadese in grado di vincere il Giro.Una vittoria storica.

E a me non resta altro da fare che salutarvi ed andare a coccolarmi la mia piccolina che in questi giorni è stata in parte con me sulla strada, ma che ho comunque un po' trascurato per seguire e raccontarvi, nel miglior modo possibile, questa edizione del Giro.La terrò in braccio, e intanto darò un'occhiata alla borraccia bianca con la firma blu.

“Guarda....anche se tu non sei ancora in grado di capire, questa è la borraccia del vincitore di un Giro!...” le dirò.E lei mi sorriderà. Come sempre.

Un giorno l'apprezzerà, forse. O magari se ne fregherà altamente della borraccia e del ciclismo in generale. Ma in fondo che importa?Ryder Hesjedal oggi è entrato di diritto nella storia del ciclismo.E io sono felice di averlo conosciuto e di averlo apprezzato come corridore, e soprattutto come uomo, anche se solo per un attimo.I corridori finiscono, ma gli uomini restano.Ed anche il ricordo positivo che conserveremo di essi. Grande Ryder!

 

ORDINE D'ARRIVO DELLA VENTUNESIMA TAPPA DEL GIRO D'ITALIA 2012:

1. Marco PINOTTI (Italia) in 33'06”2. Geraint THOMAS (Regno Unito) a 39”3. Jesse SERGENT (Nuova Zelanda) a 53”4. Alex RASMUSSEN (Danimarca) a 1'00”5. Thomas DE GENDT (Belgio) a 1'01”6. Ryder HESJEDAL (Canada) a 1'09”7. Gustav Eric LARSSON (Svezia) 1'14”8. Marciej BODNAR (Polonia) a 1'15”9. Svein TUFT (Canada) a 1'22”10. Julien VERMOTE (Belgio) a 1'23”

 

CLASSIFICA FINALE DEL GIRO D'ITALIA 2012:

1. Ryder HESJEDAL (Canada) in 91h39'02”2. Joaquim RODRIGUEZ OLIVER (Spagna) a 16”3. Thomas DE GENDT (Belgio) a 1'39”4. Michele SCARPONI (Italia) a 2'05”5. Ivan BASSO (Italia) a 3'44”6. Damiano CUNEGO (Italia) a 4'40”7. Rigoberto URAN URAN (Colombia) a 5'57”8. Domenico POZZOVIVO (Italia) a 6'28”9. Sergio Luis HENAO MONTOYA (Colombia) a 7'50”10. Mikel NIEVE ITURALDE (Spagna) a 8'08”

 

 

foto da