di Andrea Baricco
altre news
Mutu reintegrato in rosa
Il reintegro in rosa di Adrian Mutu, 32 anni, è ora ufficiale. La comunicazione della Società viola è affidata a un comunicato stampa, nel quale si precisa che l’attaccante romeno sarà a disposizione dell’allenatore per la prossima partita in programma domenica.
Andrea Della Valle dichiara di aver scelto personalmente la via del perdono, ricordando tuttavia al calciatore che non saranno tollerati ulteriori errori. Resta da verificare la reazione dello spogliatoio a tale decisione, visto cheil temporaneo allontanamento sanzionava una mancanza di rispetto nei confronti della dirigenza e dei compagni di squadra. Il possibile trasferimento al Cesena non concesso dalla Società, infatti, avrebbe indotto il ragazzo ad abbandonare anticipatamente e ingiustificatamente una sessione di allenamento, azione condivisa anche dall’allora procuratore Becali, con il quale il giocatore sostiene di non avere più rapporti professionali. Le pubbliche scuse e il sincero pentimento avrebbero convinto la Fiorentina al reintegro, senza dimenticare che, con l’attuale posizione di classifica, lasciare fuori un campione di tale calibro sarebbe stato calcisticamente controproducente.
Nonostante le indiscutibili doti tecniche, tanto da essere soprannominato ‘Fenomeno’ dai sostenitori viola, non è la prima volta che Mutu risulta coinvolto in spiacevoli situazioni.
Dopo anni brillanti trascorsi in Italia con le maglie di Verona e Parma, i primi guai arrivano in Inghilterra quando milita tra le fila del Chelsea. Le prestazioni e le reti segnate con i Blues cominciano vistosamente a calare, fino al settembre 2004, quando un test anti-doping rileva la presenza di cocaina. In seguito a questa vicenda, oltre a subire una squalifica di sette mesi, il giocatore si trova in lotta con il club di Abramovich, che chiede ed ottiene la rescissione immediata del contratto e un risarcimento che nel 2008 la FIFA quantifica in più di 17 milioni di Euro.
Rientrato dalla squalifica, disputa una stagione intera con la Juventus, prima di passare alla Fiorentina, dove mette in luce tutte le proprie potenzialità, divenendo uno degli elementi più apprezzati dell’intera rosa. Nel 2009 una nuova squalifica per doping, questa volta dovuta ad uno stimolante inibitore della fame, causa nove mesi di interruzione forzata dell’attività agonistica.
A pochi giorni dal termine della sospensione, il romeno viene coinvolto in una disavventura extra-calcistica, venendo accusato di aver aggredito un cameriere di un locale di Firenze. L’ultimo gesto di Mutu diventa la goccia che fa traboccare il vaso: la mancanza di rispetto spinge la dirigenza a mettere fuori rosa il ragazzo, rivolgendosi inoltre alla Corte Federale per poter rescindere unilateralmente l’accordo, considerate le gravi inadempienze contrattuali.Le parti si sono ora riavvicinate, ma ricucire lo strappo non sarà semplice. Toccherà al giocatore riconquistare il posto in squadra e dimostrare professionalità anche fuori dal campo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA