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Non è più il Palermo di Perinetti, non è ancora quello di Lo Monaco. Ma in fondo è sempre, indistintamente, quello di Maurizio Zamparini, il presidente che fa e soprattutto disfa, che nelle ultime dieci stagioni è riuscito a costruire e rimettere insieme i cocci, con risultati alterni ma economicamente molto solidi come dimostrano alcune cessioni eccellenti come quelle di Amauri, Cavani, persino Kjaer.PASSAGGIO DI CONSEGNE - Oggi che il presidente è tirato per la giacca anche dalla politica con il suo ‘Movimento per la gente’ che scenderà in campo anche alle prossime regionali, non si dimentica comunque la sua creatura. Strano vedere un friulano così amato e discusso al tempo stesso in Sicilia. Ecco perché dopo tanto peregrinare, dopo i Foschi e i Sogliano e la breve parentesi Per inetti, oggi si affida a Pietro Lo Monaco, napoletano che ha la Sicilia nel cuore e nella testa, per gli affari che lì combina. Dirigente a 360°, come sarebbe piaciuto anche al presidente Cairo: ha preso in mano la società (‘è necessario patrimonializzarla per farla diventare inaffondabile’), punta a far diventare grande i, centro sportivo nel quale la squadra si allena a Boccadifalco ma soprattutto vuole riallacciare i rapporti con i tifosi: 9.000 abbonati, quasi come il Toro, per Palermo sono pochi. Ecco perché ha lanciato un mini-abbonamento per le sfide con Milan, Juve, Samp, Fiorentina e per il derby con il Palermo a prezzi scontati, per riportare la gente allo stadio.
SOGNANDO L'EUROPA - Poi c’è la squadra, costruita per puntare almeno all’Europa League, fino a due settimane fa invece tra le retrocesse. Lo Monaco ci metterà mano a gennaio, ché prima non c’era, con alcune situazioni delicate da risolvere a partire dal rinnovo con Fabrizio Miccoli che è in scadenza a giugno e potrebbe finalmente tener fede alla sua volontà di chiudere la carriera a Lecce, sempre che senta vicino il ritiro. Ci sono scommesse per ora vinte, come Morganella e Giorgi che si stanno rivitalizzando a Palermo dopo le amarezze di Novara, ma c’è anche da fare i conti con le svogliatezze di Ilicic e Bertolo, sempre più vicini a perdersi che a diventare decisivi.
RILANCIO GASP - Se vogliamo è una scommessa anche Gasperini che a Palermo ha portato il suo gioco in fotocopia, cambiando soltanto gli addendi. Così ha portato, anche causa infortuni come quello di Mantovani, Donati al centro della difesa con risultati incoraggianti, sta lavorando molto sugli esterni ma è perennemente alla ricerca di una prima punta vera che potrebbe essere Dybala anche se sino ad oggi i suoi 19 anni se li è portati come un peso e non una risorsa. E’ comunque in striscia positiva, il Palermo, e ha ritrovato anche il calore della sua gente: ecco perché domenica sarà ancora più dura del solito.Federico Danesi
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