Novità a Torino. Un consigliere comunale, Federica Scanderebech, ha presentato in Sala Rossa una mozione con la quale chiedere al sindaco del capoluogo piemontese, Sergio Chiamparino, di compiere un gesto che dia finalmente un po' di lustro alla storia del calcio cittadino: alla Commissione toponomastica spetterebbe il compito di trovare due vie, anzi “due piazze” da dedicare rispettivamente al Torino e alla Juventus.Le due aree cittadine avrebbero, nel progetto del consigliere, una funzione non solo celebrativa, ma anche uno scopo pratico: potrebbero infatti accogliere un maxischermo ciascheduna, dove “seguire in diretta le partite”, progetto pensato in particolare per “tutti i tifosi che non possono recarsi allo stadio”. Stadio che, per inciso, è piccolo e comunque quasi mai pieno.Bene, prendiamo atto. Ricordando che, proprio nei pressi del nuovo stadio della Juventus esiste un “corso Grande Torino” (assoluta periferia cittadina) e che da mesi alcune persone si battono per intitolare ai caduti di Superga, così come a Meroni o Ferrini, alcuni tratti di strade secondarie (interni senza nome), senza ottenere pari attenzione, prendiamo atto. E, con il dovuto rispetto, obiettiamo. Partendo da una filosofia di base, per arrivare ad una contestazione nel merito. Di base, ci dichiariamo contro tutto ciò che è bipartisan “a prescindere”. In una guerra, non sempre tutte le partecipanti sono nel torto: spesso c'è chi aggredisce e chi si difende, e alla fine le sanzioni di un eventuale organismo sovranazionale ne tengono conto. In una discussione tra civili, non sempre la verità sta nel mezzo: succede che uno dei due abbia colto il nocciolo di una questione, e l'altro invece opponga obiezioni futili (succede un po' a tutti, quasi ogni giorno). In una competizione sportiva, non sempre il solo fatto che esistano due società rende queste ugualmente leggendarie, ugualmente importanti, ugualmente meritevoli.Con quest'ultima, entrando nel merito, vogliamo dire: il Torino e la Juventus non sono la stessa cosa, e soprattutto non lo sono per la città di Torino. Diciamolo. Diciamo queste cose, risapute ma che, per quanto appaia superfluo, pare sia bene ricordare, vista la proposta arrivata al Sindaco. Premiare un soggetto non vuol dire automaticamente squalificarne un altro, come da frequente mentalità italiana; intitolare uno spazio ai caduti di Superga non rende automatico fare altrettanto con i colori rivali, che, per loro fortuna e sfortuna, non hanno avuto, nella loro storia, la gloria e la tragedia che è toccata al club dal color granata. Questa è semplice constatazione, o meglio Storia, quella che “nessuno la può cambiare”. Al limite, si può cercare di dimenticarla; come fa il Comune di Torino con l'unica prova tangibile della propria gloria sportiva, il Filadelfia (e che, nonostante tutto, non riesce a far dimenticare -alla gente). Per il quale non spende un euro, neppure quel poco che sarebbe tenuto a fare. Dobbiamo davvero aspettarci lo faccia ora, per “piazza Toro” e “piazza Juve”?
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”Piazza Toro” e ”Piazza Juve”?
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