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Se c'è qualcuno che pensa che la bassa statura sia un limite, nello sport come nella vita, alzi la mano e lo faccia adesso! Adesso che Domenico Pozzovivo, un metroesessantaepoco per cinquanta chili e rotti, lucano di ventinove anni, dottore in Economia Aziendale (alla faccia dello stereotipo del ciclista ciaumamasonocontentodiesserearrivatouno), professione scalatore se ne sta lì sul palco in mezzo a due Miss più alte di lui di almeno una testa.Ma per fortuna il ciclismo è uno sport molto democratico e dà spazio ai giganti di due metri come Taylor Phinney, prima maglia rosa di questo Giro, ed ai piccolini come il nostro Domenico. Domenico, che in pianura si staccherebbe forse anche da uno che corre a piedi, in salita diventa un piccolo mostro. Lo ha dimostrato al recente Giro del Trentino, da lui dominato. Lo ha dimostrato oggi quando, a poco meno di sette chilometri dal traguardo che portava i corridori verso l'arrivo in quota di Lago Laceno, si è alzato sui pedali ed ha detto a tutti i migliori della classifica: “Signori, è stato bello, ma a questo punto io me ne vado”. Dove? Ma all'arrivo, naturalmente! E tutto solo!Così Domenico è andato, leggero come una farfalla. Il suo vantaggio sui migliori ha cominciato a crescere e si è presto attestato sui trenta secondi. Pochi? Mica tanto! Ad inseguirlo, ci ha provato tale Intxausti, dal nome basco che più basco non si può, ma il suo sforzo si è rivelato inutile se non ad ottenere il secondo posto di giornata ed a recuperare qualche posizione in classifica.Una classifica che continua a parlare canadese, visto che oggi, contro i pronostici di molti sedicenti esperti, Ryder Hesjedal ha saputo mantenere la maglia conquistata ieri, soffrendo il giusto ma arrivando col gruppo dei migliori della classifica.
Ci si aspettava di più da questa tappa e, più in generale, dalla prima settimana del Giro? Probabilmente sì: infatti i migliori della classifica, se si esclude forse il finale della tappa di ieri che ha avuto per protagonista Scarponi, si sono abbastanza nascosti, lasciando spazio ai comprimari ed ai giovani. Ancora non si capisce bene chi tra essi potrà fare la differenza da qui alla fine della corsa, ma questo non è assolutamente un male, specie se si pensa che lo scorso anno, a questo punto del Giro, Contador aveva praticamente già ipotecato la vittoria.Sarà il Giro di Basso o di Scarponi? Di Rodriguez o di Kreuziger? Di Schleck o di qualcun altro dei corridori più attesi alla vigilia?Lo sapremo probabilmente a partire dal prossimo fine settimana, quando le tappe di Cervinia e di Piani Resinelli emetteranno sicuramente dei verdetti più interessanti e definitivi rispetto a quelli di oggi. Una cosa è certa, però. Viste le tante salite che sono ancora in programma in questo Giro, il Pozzovivo visto oggi potrà sicuramente dare ancora molto spettacolo.Perché oggi il più forte in salita ha dimostrato di essere lui. Uno dei più piccoli. Uno dei più grandi. Tutto molto bello.Speriamo che duri.
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