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Reja dice addio, Ranieri quasi, Sannino sbotta

Redazione Toro News
Giocare una partita (e non una partita qualunque: un fondamentale match di coppe europee) dopo aver già inviato il fax delle proprie dimissioni. Situazione inconsueta, quella che sta vivendo Edy Reja: "Divergenza d'opinioni", non dice di...

Giocare una partita (e non una partita qualunque: un fondamentale match di coppe europee) dopo aver già inviato il fax delle proprie dimissioni. Situazione inconsueta, quella che sta vivendo Edy Reja: "Divergenza d'opinioni", non dice di più il tecnico friulano sullo scontro avuto ieri con i vertici societari della Lazio, Lotito e Tare. I rapporti, dopo il fallimentare calciomercato invernale dei capitolini, non erano ottimi, ma pare che a fronte di un indebolimento (o comunque di un mancato rafforzamento) della squadra, a Reja venissero chiesti risultati altisonanti fuori dalle possibilità della rosa biancoceleste.

Per un allenatore che se ne va, un altro che si tiene alla poltrona, anche se questa traballa. Claudio Ranieri, ufficialmente, dichiara: "Non mi sento a rischio, anche se ho buoni sponsor contro di me". Ma in realtà a rischio lo é, dopo l'ennesima sconfitta (quella di stasera contro l'Olympique) di questo periodo nero senza azzurro. Quali sarebbero questi "sponsor"? Tutti gli organi di informazione che hanno parlato del gradimento di Moratti per Villas Boas, attuale allenatore del Chelsea, per la prossima stagione. Peccato (per Ranieri) che sia tutto vero. Traghettatore in vista?

Infine, un mister la cui panchina non é a rischio, ma che -visto il carattere determinato- potrebbe imitare Reja. Parliamo di Giuseppe Sannino. Il suo Siena ha perso su calcio di rigore, contro un lanciatissimo Catania, al termine di un match equilibrato; ma i tifosi toscani non hanno gradito. "Avremmo meritato di più", ha esordito, e poi "e i tifosi avrebbero dovuto applaudirci. Ho avuto a che fare con diverse tifoserie, ma normalmente non ci si arrabbia per una sconfitta, ma per una prestazione, per la mancanza di determinazione, insomma per cose che oggi non sono esistite; noi dobbiamo salvarci, perché fischiare? Perché non sostenerci? Come se qui fossero abituati da sempre a vedere grande calcio... Se la prendessero con me, al limite, ma non con la squadra". Sincero, senza dubbio.