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Oltre ai grandi nomi e ai campioni tanto attesi, da Neymar a Cristiano Ronaldo, da Iniesta a Balotelli ad Hazard, questi mondiali brasiliani metteranno in mostra anche alcuni giocatori meno conosciuti ma capaci comunque di fare bene e potrebbero consacrare definitivamente altre stelle.
Come, per esempio, quella di Gervinho, autentico trascinatore della Roma di Garcia e ora deciso, insieme a Didier Drogba, a portare in alto la sua Costa D'Avorio, inserita in un girone non impossibile dove potrebbe fare strada (Colombia, Grecia e Giappone). Lo stesso discorso potrebbe valere per i fratelli Andrè e Jordan Ayew, del Ghana, figli del grande Abedì Pelè, indimenticabile fantasista di Marsiglia e Toro: i due ragazzi sono alla ricerca del salto di qualità, di loro si dice un gran bene ma adesso è ora di consacrarsi alla grande a livello internazionale: sulla loro strada, però, un gruppo non facile con Germania, Portogallo e Stati Uniti.
Altre squadre poi, accanto a giocatori più famosi, schierano alcuni comprimari che, come spesso è accaduto nella storia dei mondiali, potrebbero rivelarsi decisivi (vedi Fabio Grosso nel 2006). Su tutti si può citare il centrocampista francese Cabaye, ex Newcastle e ora in forza al PSG: la sua fama è oscurata da quella di Pogba, ma uno come lui a centrocampo potrebbe davvero essere un valore aggiunto per la Francia portandola avanti e consacrandosi definitivamente.Anche nell'Inghilterra che affronterà stasera l'Italia di Cerci e Darmian, accanto a Rooney, Lampard e Gerrard, c'è un giocatore potenzialmente decisivo e con alle spalle una bella storia di sport, di quelle che spesso la Coppa del Mondo sa regalare: si tratta dell'attaccante Rickie Lambert. Cresciuto nelle giovanili del Liverpool, la sua squadra del cuore, inizia a girovagare per il sottobosco del calcio britannico (Blackpool, Macclesfield Town, Stockport County, Rockdale e Rovers, la seconda squadra di Bristol).
Si rassegna, come molti altri, al ruolo di eterna promessa mai sbocciata, e al fatto di dover giocare a calcio più per hobby che altro, lavorando addirittura in una fabbrica di barbabietole nel tempo non dedicato agli allenamenti. Poi il sogno diventa realtà: ingaggio da parte del Southampton in Championship, e gol a raffica anche nella seconda stagione in Premier League. Risultato? Convocazione in nazionale da parte di Roy Hodgson, gol vincente all'esordio contro la Scozia, acquisto da parte del suo amato Liverpool e inserimento nella lista per il Brasile: tutto a quasi 32 anni suonati. Davvero niente male.
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