Due giorni di riposo per rimettere insieme le idee ma soprattutto i cocci. Perché la Roma che lunedì prossimo tornerà in campo contro il Toro è lontana parente di quella che volevano i tifosi e sognava Zeman. Per di più lo dovrà fare con gli uomini contati e la consapevolezza di non potersi permettere altro che i tre punti se vuole dare un senso alla stagione.DENTRO I SECONDI - Intanto il tecnico fa la conta. Oltre a De Rossi, Nicholas Burdisso e Tachtsidis mancherà quasi sicuramente anche Osvaldo, rimandato a casa dallo staff della nazionale e costretto probabilmente almeno a due settimane di stop per i problemi alla caviglia con conseguente edema. Così spazio agli altri che certo non sono semplicemente comparse. In difesa dentro Castan e Marquinhos, con Taddei a destra e Balzaretti a sinistra mentre in mediana spazio a Bradley e davanti a Destro. E in porta rientrerà Stelelenburg.
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Roma decimata e pericolosa
VOGLIA DI RIVALSA - Letta così resta comunque una signora formazione. Ma soprattutto l’errore letale sarebbe quello di considerarla una Rometta, ché proprio quando si è trovata spalle al muro la squadra di Zeman in stagione è riuscita a dare il suo meglio. Tanto lui gioca sempre nello stesso modo, indipendentemente da classifica e avversari, dalla pressione che gli si metta addosso e dagli avvoltoi che gli girino sulle spalle.
CHI VIENE DOPO? - Il futuro probabilmente si chiama Montella, con l’alternativa di Allegri se per l’ex aeroplanino si dovessero aprire porte ancora più importanti come quella del Milan. Il presente comunque resta quello di una Roma ferita e arrabbiata. Ecco perché i rischi sono ancora maggiori, anche se con l’aiuto della pioggia (in stagione nemica numero uno di Zeman), tutto si può fare.Redazione TN(foto M.Dreosti)
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