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Rugby World Cup: si alza il sipario

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di Stefano Rosso - Nel paradosso temporale che separa 'ieri' da 'oggi' si è aperta la VII edizione del Campionato del Mondo di rugby, per la seconda volta ospitati dalla Nuova Zelanda dove nella serata di giovedì – leggasi...
Stefano Rosso

di Stefano Rosso - Nel paradosso temporale che separa 'ieri' da 'oggi' si è aperta la VII edizione del Campionato del Mondo di rugby, per la seconda volta ospitati dalla Nuova Zelanda dove nella serata di giovedì – leggasi stamattina in Italia – il celebre stadio Eden Park di Auckland ne ha ospitato la cerimonia inaugurale.

All'apertura del sipario tutto il mondo è stato improvvisamente proiettato nell'oceano Pacifico, simbolo indelebile dell'isola dalla felce argentata, con una parate di barche a vela su uno specchio d'acqua stilizzato popolato da coreografici squali martello a rappresentare la tradizione sportiva e marinara della Nuova Zelanda.

La cerimonia d'apertura ha poi regalato l'emozione al bambin William Webb Ellis, il patriarca della storia della palla ovale, di ripercorrere la storia del rugby dalla sua prima meta segnata nel 1823 nel college di Rugby fino ad arrivare ai giorni nostri dove, il 'piccolo' Webb Ellis ha incontrato il 'grande' Jonah Lomu, icona del rugby maori. Per mano del giocatore simbolo della nazione della felce argentata i due si sono quindi diretti verso la Coppa del Mondo di Rugby, sostenuta nelle sue dimensioni colossali da una coreografia di giocatori e tifosi che si sono poi cimentati dapprima nell'esecuzione del ''God save New Zealand'' e quindi nella celebre danza maori del sole, la temibile Haka. La palla ovale, o meglio il microfono, è poi passato al primo ministro John Key che con il discorso inaugurale ha dichiarato ufficialmente l'apertura della competizione dando il via allo spettacolo pirotecnico su Auckland, accompagnato da balletti e canti gospel sui tetti dei grattacieli della città.

A seguire sono stati i padroni di casa ad aprire le danze contro le isole Tonga: dopo un'avvio in cui la formazione del ct Graham Henry, nervosa per l'esordio casalingo ma soprattutto per le aspettative che vogliono gli All Blacks sollevare il trofeo a fine torneo, concedeva spazi e ovali agli avversari, sono bastati 20' a Ritchie Mc Caw e compagni per regolare il Tonga e portarsi a casa risultato, partita e bonus per aver marcato almeno quattro mete concludendo la prima frazione di gioco sul 29-3. Nella ripresa spazio alle seconde linee, Tonga mostra l'orgoglio e dopo più di venti fasi consecutive di attacco a ridosso dell'area dei cinque metri riesce a marcare la meta che rende più dolce la sconfitta: 41-10 con i padroni di casa che si vedono anche annullare due realizzazioni per interpretazioni al limite del TMO, il giudice demandato all'analisi dei replay televisivi.

La seconda partita in programma, domani mattina alle 10.30 ora italiana, sarà Francia-Giappone con la compagine orientale guidata dall'ex ct italiano John Kirwan alle prese, al pari del XV azzurro, con il tentativo storico di qualificarsi ai quarti di finale della competizione iridata

 

(foto: bbc.co.uk)