Nel grande incastro dello sciopero, entra in gioco un pezzo grosso che potrebbe scompaginare il tutto: l'Alta Corte di Giustizia, massimo organo giuridico del Coni. Facciamo un passo indietro di qualche ora: dopo che i sindacati avevano detto "no", con l'abbandono del tavolo delle trattative da parte di Sergio Campana, la Figc aveva ipotizzato di portare avanti con l'Aic un discorso che potesse portare ad una pacifica conclusione.
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Sciopero, non è ancora scritto: entra in campo l’Alta Corte
Ma l'Alta Corte ha diffidato la Lega dal proseguire sulla strada fin qui seguita: c'è ril rischio commissariamento, bisogna trattare e scongiurare lo sciopero. Beretta afferma di ritenere che ci sia "ancora il tempo per evitare un errore grave e un danno agli appassionati", dicendo che sui punti controversi c'é ancora di che discutere (e a proposito di uno di questi punti, i vincoli contrattuali, si fa notare come due giocatori -segnatamente gli juventini Motta e Chiellini- abbiano già sottoscritto accordi che vanno in una direzione nuova).
Dunque, il commissario potrebbe essere nominato ad acta per trattare con l'Aic i punti contrattuali che hanno portato alla rottura, ma secondo l'Alta Corte non dovrebbe sostituirsi alla Lega completamente; ok per la negoziazione del contratto, non per la stipula dello stesso. Ma quel che fa il Coni con questa mossa è dire: stop alle trattative tra club e Lega, dovrà farlo un commissario. E gli stessi club sono messi alle strette, perché il tempo é poco e bisogna scongiurare lo sciopero rapidamente. Sviluppi dunque a breve termine.
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