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Scommesse: 20 partite di A sotto osservazione

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Non solo la serie B nell’occhio del ciclone del caso scommesse. Ora anche la serie A, com’era logico e prevedibile, entra in gioco nelle indagini di Cremona. Secondo le ultime indiscrezioni infatti sarebbero una ventina le partite...
Redazione Toro News

Non solo la serie B nell’occhio del ciclone del caso scommesse. Ora anche la serie A, com’era logico e prevedibile, entra in gioco nelle indagini di Cremona. Secondo le ultime indiscrezioni infatti sarebbero una ventina le partite sospette della massima serie sulle quali è necessario far luce. Genoa, Bologna, Cagliari, Lazio e Napoli sarebbero dunque coinvolte nell’indagine, che ovviamente dovrà chiarire il ruolo delle società e dei suoi tesserati, se qualcuno di loro dovesse effettivamente rientrare nel losco giro asiatico.

Ieri è stato ascoltato Filippo Carobbio, il quale ha parlato per circa due ore davanti al Gip.  Il giocatore avrebbe ammesso il proprio coinvolgimento nelle cinque partite citate nell'istanza di carcerazione e avrebbe anche parlato di altro. Alessandro Zamperini invece si sarebbe limitato ad ammettere il coinvolgimento nella tentata combine di Gubbio-Cesena.

Oggi sarà il turno di Nicola Santoni, già arrestato lo scorso giugno, che sarà chiamato a rispondere anche del tentativo di inquinamento delle prove. Domani invece toccherà a Luigi Sartor, sospettato di essere l’intermediario tra Signori e i “cinesi”. Diverse intercettazioni pubblicate dai media rivelano un Sartor preoccupato dalle indagini e timoroso di eventuali sviluppi.

Nel frattempo l’Atalanta fa sentire la propria voce tramite un comunicato sul sito ufficiale: “Il Presidente Antonio Percassi invita la propria tifoseria a stringersi intorno alla squadra, ai suoi ragazzi e alla bandiera nerazzurra in questo momento così difficile, nella consapevolezza che l'Atalanta sarà in grado di superare questa ulteriore prova con quella dignità e onorabilità che hanno sempre contraddistinto la sua lunga e gloriosa storia”.

Proprio su Doni si stanno concentrando le indagini del gip Salvini, in seguito all’intercettazione di una chiamata effettuata dal capitano nerazzurro, tramite una scheda rumena, a un'utenza mobile intestata ad una società di cui è presidente il consigliere d'amministrazione atalantino Isidoro Fratus giusto due giorni prima di Padova-Atalanta dello scorso marzo. Nell’ordinanza si legge che la “partita (terminata 1-1 N.d.R.) secondo quanto si desume dalle intercettazioni, ha visto raggiunto l'obiettivo che le squadre stesse si proponevano”.

Sulla partita sarebbe stata giocata "una cifra enorme che conferma la combine". In un'intercettazione Bellavista, ex capitano del Bari arrestato in estate, informa che in Asia erano stati giocati 23 milioni di euro sul pareggio. Lo stesso Doni, per interposta persona, avrebbe scommesso 10mila euro sul risultato.