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Scommesse: Paoloni, Corvia e gli zingari

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Ogni giorno spuntano nuovi particolari in merito alla vicenda calcioscommesse e le indagini rivelano scenari da film scadente. In giornata è attesa la decisione sulla richiesta di scarcerazione di Massimo Paoloni, l'ex portiere della...
Redazione Toro News

Ogni giorno spuntano nuovi particolari in merito alla vicenda calcioscommesse e le indagini rivelano scenari da film scadente. In giornata è attesa la decisione sulla richiesta di scarcerazione di Massimo Paoloni, l'ex portiere della Cremonese.

Proprio su Paoloni si sono concentrate le ultime dichiarazioni di Massimo Erodiani. Titolare di due agenzie di scommesse e di un tabaccheria, Erodiani ha raccontato al pm Di Martino di aver saputo dall'ex giocatore del Bari, Bellavista, che il gruppo di finanziatori chiamati "zingari" immetteva denaro in scommesse su partite di serie A, B e C. Per la precisione 300mila euro per 7-8 partite di A.

Erodiani prosegue con il suo racconto soffermandosi su un episodio accaduto in occasione dello scontro tra Genoa e Lecce. Il gruppo degli "zingari", venuto a sapere da Marco Paoloni che la partita Genoa-Lecce era stata combinata, avrebbe preteso di parlare direttamente con Daniele Corvia, presunta ''talpa''. "Gli zingari - racconta Erodiani - pretendevano di ricevere il venerdì una videochiamata di Corvia dall’albergo del Lecce… Allora il Paoloni ha simulato una videochiamata spacciandosi per il predetto. Detta chiamata è fallita in quanto il Paoloni non aveva sul braccio il tatuaggio caratteristico di Corvia".

In seguito, le millanterie inventate da Paoloni per far fronte ai crescenti debiti, innervosiscono gli "zingari" che cominceranno a minacciare il gruppo.