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Scommessopoli, un processo in eterno ritardo

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“L'indagine a livello penale è terminata, quindi cercheremo di fare nel più breve tempo possibile”. Parlava così a fine febbraio scorso il procuratore federale Stefano Palazzi riferendosi al filone-bis...
Redazione Toro News

“L'indagine a livello penale è terminata, quindi cercheremo di fare nel più breve tempo possibile”. Parlava così a fine febbraio scorso il procuratore federale Stefano Palazzi riferendosi al filone-bis dell'inchiesta su Scommessopoli seguito dalla Procura di Bari, in particolare per le partite Bari-Treviso 0-1 (11 maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (23 maggio 2009).

 

Ovviamente sono passati tre mesi e ancora non se ne sa nulla. Perché in effetti gli interrogatori a Roma sono stato completati nei tempi previsti, ma di deferimenti o proscioglienti (ché potrebbero esserci anche quelli, intendiamoci) non se ne parla. E così anche il Toro attende, soprattutto lo fanno  Gillet, Gazzi e Barreto che a vario titolo potrebbero essere coinvolti.L'ipotesi più plausibile era quella che le decisioni venissero comunicate ieri, archiviata tutta la stagione in corso. In realtà dalla Procura Federale tutto tace e soprattutto ai diretti interessati e ai loro avvocati non è ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale. In soldoni significa che non hanno nemmeno le carte e quindi non possono studiare una strategia difensiva, nonostante sappiano benissimo quello che hanno detto i loro assistiti. Ma le variabili sono molte, anche per Gillet che pare il più compromesso: per lui l'accusa può andare da illecito sportivo vero e proprio, per il quale rischia almeno 3 anni, a semplice omessa denuncia doppia, che significherebbe solo qualche mese fuori. Barreto e Gazzi invece forse hanno ricevuto in cambio del loro silenzio un pc, ancora da dimostrare, ma per certo al massimo rischiano l'omessa denuncia anche se potrebbero pure essere prosciolti e nemmeno mandati a giudizio.Lo sapremo probabilmente a fine settimana, con tempi che inevitabilmente si allungano tanto che il processo potrebbe non cominciare prima di fine giugno. Per i diretti interessati un'agonia, per chi debba mettere in piedi una rosa da portare a Bormio un problema in più. Ma di questo a Palazzi sembra importare nulla.Redazione TN(foto M.Dreosti)