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Serie A, calcio italiano in crisi

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Capolinea. Il treno della Serie A si appresta ad effettuare l'ultima fermata prima della pausa estiva. In un campionato ormai schiavo dei dettami imposti dalle reti televisive, la trentottesima giornata del campionato italiano si disputa quasi...
Redazione Toro News

Capolinea. Il treno della Serie A si appresta ad effettuare l'ultima fermata prima della pausa estiva. In un campionato ormai schiavo dei dettami imposti dalle reti televisive, la trentottesima giornata del campionato italiano si disputa quasi tutta di sera, per la gioia delle due emittenti.IL 'CARTELLO' ITALIANO - E' un calcio in crisi quello italiano e non è un mistero. Le ultime cifre parlano di un totale di 2,9 miliardi di debiti per il calcio nostrano, capace di perdere circa un milione di spettatori negli stadi in pochi anni. Ma la colpa non è solo di chi le partite le trasmette. Se Sky e Mediaset Premium da qualche anno impongono il palinsesto (leggi calendario), anche le due reti televisive patiscono la crisi. Il canale di Rupert Murdoch ha rinunciato quest'anno alla Liga, e l'acquisto delle dirette della Formula 1 ha solo in parte smorzato la perdita di telespettatori che da 5,2 milioni sono passati a 4,8 nel 2012. Per la prossima stagione è probabile che le due emittenti si mettano d'accordo, creando così una sorta di 'cartello' per spendere meno.

 

CRISI DI LEGA E DI CLUB - Per la Lega Calcio la situazione economica è disastrosa. Un'eventuale accordo tra la due televisioni potrebbe voler dire 2-300 milioni di euro in meno nelle casse della Lega. Una mazzata, non solo per l'organismo guidato da Maurizio Beretta ma anche per tutti i club. Quest'ultime possono consolarsi, si fa per dire, con i premi Tv assegnati dalle emittenti in base al posizionamento finale in classifica. Si va dai 4,5 milioni di euro per la Juventus ai 200 mila per il Pescara passando per il  Torino, sedicesimo in graduatoria, a cui andranno 1,1 milioni. Una parziale pezza potrebbe metterla l'eventuale approdo sui palinsesti italiani di Al Jazeera, ma solo a fine giugno sapremo se la rete del Qatar, tra le poche a poter spendere in questo momento, sia davvero interessata al campionato italiano.

 

ULTIMI IN EUROPA? - Campionato che è in caduta libera, ma nessuno sembra preoccuparsene troppo. La media spettatori nella stagione 2011-2012 è stata di 22 mila presenze (quest'anno in leggera risalita). Stadi pieni al 50%, contro il 93% della Germania dove i prezzi per il singolo biglietto costano due-tre volte tanto quelli italiani, tra i più bassi in Europa. Giancarlo Abete, presidente della Figc, predica ottimismo da mesi ma è un atteggiamento di facciata. Per fortuna loro (e nostra) c'è la Nazionale che ancora ha un forte richiamo, sia di pubblico che di telespettatori.

Se la scelta è tra un calcio più povero ma maggiormente competitivo, e uno ricco ma cui la torta vera se la dividono in pochi, voi cosa scegliereste?Lorenzo Bodrero

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