Dopo settimane di parole, liti e rassicurazioni, la giornata di ieri e la mattinata di oggi sembrano aver portato una ventata d’ottimismo: lo sciopero, probabilmente, sarà revocato. I segnali incoraggianti arrivano, al di là degli incontri tra le parti delle ultime ore, dagli stessi attori - Abete, Beretta, Campana… - che ai soliti “c’è tempo per risolvere”, “siamo disposti a collaborare”, “sediamoci e trattiamo” hanno sostituito le frasi “abbiamo fatto un passo avanti”, “siamo vicini all’accordo” e “lo sciopero potrebbe essere annullato”.Se lo stesso Campana, il rappresentante dei calciatori, ha confermato l’intesa sui primi sei punti della trattativa e raggiunto un compromesso per il settimo, i fuori rosa, ancora di più s’è sbilanciato il presidente federale Abete: “Abbiamo raggiunto uno snodo importante: domani faremo un ulteriore approfondimento tecnico finalizzato alla firma dell'accordo. Il contratto entrerà in vigore nel momento in cui sarà sottoscritto e la durata dovrebbe andare fino al giugno 2013”.Come tutte le ‘soluzioni all’italiana’, però, anche sul contratto dei calciatori di serie A veleggiano alcuni lati poco chiari. Se l’ottavo ed ultimo punto della discordia - l’obbligo di trasferimento a parità di trattamento economico - è stato accantonato, sul settimo presidenti e giocatori, come detto, sono scesi a compromesso: la norma rimarrà invariata come nel vecchio accordo, ma la Federazione Italia si assumerà, senza limiti di tempo (“non c'è l'impegno di farlo in un giorno o in nove mesi, ma di farlo e basta” commenta lo stesso Abete), l’incarico di redigere una sorta di vademecum per scongiurare interpretazioni improprie dell’articolo.Il calcio italiano, almeno per il prossimo week end, può dirsi quasi salvo, ma l’accordo collettivo dei calciatori, con validità rinnovata fino al 2013, continuerà a contenere le stesse mancanze e problematiche rilevate in sede di rinnovo: il problema, dunque, può veramente dirsi ‘risolto’ oppure soltanto ‘rinviato’?
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Serie A: sciopero revocato?
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