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Sky chiarisce sulla pay-per-view

Edoardo Blandino
di Edoardo Blandino La pay-per-view subisce da sempre il fascino della “bella e dannata”. Sui canali a pagamento vengono trasmessi di continuo programmi che fanno gola a molti. Le televisioni lo sanno e ci vanno a nozze....

di Edoardo Blandino

 

La pay-per-view subisce da sempre il fascino della “bella e dannata”. Sui canali a pagamento vengono trasmessi di continuo programmi che fanno gola a molti. Le televisioni lo sanno e ci vanno a nozze. Ciò che viene mandato in onda su queste reti è un prodotto molto apprezzato, ma non di vitale importanza, un surplus. E allora cosa succede? Il surplus diventa a pagamento. Le partite in diretta, i film appena usciti al cinema o i canali erotici sono articoli che non vengono mai (o quasi mai) trasmessi sulla tv pubblica. In fondo il ragionamento è semplice: i contenuti sono superiori e diversi dalla media, chi li vuole li può comprare. D’altronde nessuno obbliga il consumatore ad acquistare un prodotto che non vuole. Ma questa è una conclusione a cui chiunque può arrivare. Non è un caso che tale modalità infatti si chiami “pagare-per-vedere”. Tuttavia non è detto che questa modalità sia sempre chiara. A volte può succedere che ci siano delle incomprensioni tra tipo di prodotto venduto e tipo di prodotto acquistato. In parole povere: chi paga si aspetta di vedere qualcosa che la tv non prevedeva di trasmettere se non dietro (ulteriore) compenso. Un esempio? Lo si è avuto tra Sky e i suoi clienti lunedì scorso in occasione di Torino-Ancona. I tifosi granata speravano di poter vedere la partita in chiaro sui propri canali, mentre invece il colosso di Murdoch ha mandato in onda il match solo in pay-per-view al costo di 6 euro. La cifra, evidentemente non eccessiva, ha comunque provocato diversi malumori tra i tifosi, stizziti nel dover spendere ulteriori soldi per seguire la propria squadra.

Come promesso, abbiamo contattato Sky per fare chiarezza sulle motivazioni di questa scelta. Ecco la risposta: «L’equivoco di tutto è nato probabilmente dal raffronto con la stagione precedente: l’anno passato trasmettevamo tutti gli anticipi e i posticipi in chiaro sui canali Sky Sport. Da questo campionato, invece, abbiamo a disposizione solamente una partita tra anticipo o posticipo, salvo eccezioni. In quel week-end era già stato trasmesso l’anticipo del venerdì sera, di conseguenza il lunedì la partita era prevista in pay-per-view. Inoltre proprio lunedì c’era in onda il “Monday Night” della Premier League con il Manchester City. Dunque non è stata una decisione dell’ultimo minuto: prima dell’inizio del fine settimana, infatti, viene emanato un comunicato in cui dichiariamo quali partite saranno trasmesse e su quali canali. Di volta in volta scegliamo a seconda del calendario e della sovrapposizione con altri eventi. Oltretutto non dimentichiamo che il Torino era già stato trasmesso in chiaro altre due o tre volte».

 

Foto: M. Dreosti