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Il copione sembra essere sempre lo stesso, ma forse qualcosa questa volta si è smosso per davvero. L'argomento in questione: le "Squadre B" ovvero un termine che racchiude in se stesso tutto il discorso legato a quel progetto di inserimento delle seconde squadre di club militanti in Serie A e B nei campionati di Lega Pro, seguendo insomma il "modello Spagna" dove il progetto è già da tempo andato in porto.
Un'innovazione costruttiva ed assolutamente lodevole che permetterebbe ai giovani dei settori giovanili di trascorrere un periodo di formazione confrontandosi con avversari progressivamente più ostici, e permettendone così una più completa e probabile maturazione anche nell'ottica della valorizzazione dei talenti della Penisola.
"In questi giorni mando il progetto a Tavecchio - dice il presidente Gravina -, con la modifica dell'articolo 50, per lo studio e l'approvazione. Noi lanciamo l'idea e diamo la disponibilità a realizzarla. Se si riesce a modificare l'articolo 50 allora si potrebbe anche partire dalla prossima stagione, ma dubito che ciò avvenga. A quel punto la mia proposta è partire dal 2017-18. Noi saremmo pronti, però è aprile ed è tardi, non so se lo sono i club di A".
Il modello da seguire sarà proprio quello della Lega Pro, ma queste squadre non potranno logicamente nè essere promosse in categorie superiori nè venire retrocesse in quelle inferiori: una vera e propria "palestra" per i giovani appena usciti dai vivai, niente più niente meno. Gli altri punti vertono invece su parametri più specifici: l'organico delle Squadre B dovrà essere comunicato alla Lega pro al termine di ogni sessione di mercato, ed i ragazzi potranno in ogni caso essere chiamati nel corso della stagione a far parte della prima squadra per sopperire ad eventuali defezioni.
Verrebbe inoltre salutato definitivamente il Campionato Primavera, probabilmente questo uno dei punti più spinosi, e queste formazioni dovranno rispettare le regole della Lega Pro (rinuncia ai contributi, esclusione dal voto in assemblea, indicazione del terreno di gioco) oltrechè seguire una determinata tipologia di modalità d'iscrizione al campionato. Infine, il capitolo stranieri: non potranno far parte di queste compagini giocatori extracomunitari, che in Lega Pro non possono giocare; soluzione che ovviamente favorirebbe una maggiore valorizzazione dei talenti nostrani. Questi i punti, già quindi ben definiti, del progetto.
La nota dolente arriva però proprio quando il discorso verte sulle tempistiche: difficile che il progetto prenda il via già dalla prossima stagione secondo Gravina, poichè i tempi tecnici sono ormai proibitivi ed è necessario modificare l'articolo 50 dopo aver trovato appunto quella quadratura che soddisfi appieno tutti. Proprio in questo senso il presidente della Lega Pro lancia una frecciatina ai club di Serie A, affermando di essere pronto a far partire il progetto ma di non essere convinto che lo stesso valga per le società del massimo campionato.
Come detto dipenderà tutto dall'Assemblea del 26 aprile. In ogni caso, filtra ottimismo: difficile a questo punto che questo utile ed interessante progetto abbia il suo inizio in Italia a partire dalla prossima stagione, ma in ogni caso sembra che nella peggiore delle ipotesi l'obiettivo "Squadre B" sarà raggiunto a partire dal campionato 2017-2018. Ancora una volta, alle parole toccherà far seguire i fatti.
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