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Tour de France: dacci oggi il nostro Norvegese quotidiano

Redazione Toro News
di Walter PaneroPineroloViva, viva la Norvegia! Ha vinto Boasson Hagen, ieri secondo dietro il connazionale Hushovd. E con quella di oggi, le vittorie Norvegesi in questo Tour diventano quattro. Meno male, viene da dire, che i corridori Norvegesi...

di Walter PaneroPineroloViva, viva la Norvegia! Ha vinto Boasson Hagen, ieri secondo dietro il connazionale Hushovd. E con quella di oggi, le vittorie Norvegesi in questo Tour diventano quattro. Meno male, viene da dire, che i corridori Norvegesi in corsa sono solamente due. Altrimenti, il fatto di veder sventolare la bandiera con la croce blu bordata di bianco su sfondo rosso ci sarebbe venuto a noia. Un po’ meno noioso è invece notare come quest’anno ci sia sulle strade del Tour un forte incremento di “sventole” altissime e biondissime che sventolano (pardon per il gioco di parole) le bandiere di cui sopra. E anche di ubriaconi panciuti accompagnati, oltre che dalle suddette bionde, da innumerevoli lattine di birra e da cappelli con corna da Vichinghi. Ma questa è un’altra storia. Ha vinto, si diceva, Boasson Hagen che è indubbiamente un bel tipino: ex sciatore di fondo, biondo ma senza birra e cappello appresso. Ed è anche un grande corridore: forte in volata, forte sul passo, vincitore in passato di corse importanti e con un futuro luminoso di fronte, visto che ha solo ventiquattro anni. Però….però….non me ne voglia il buon Boasson (cognome della madre) Hagen (cognome del padre): sul fatto che lui sia un grande e che possa diventare un grandissimo non ci sono molti dubbi. A me sorge piuttosto qualche perplessità, quando vedo che una tappa definita dagli organizzatori come di “grande montagna” venga vinta da un passista-velocista, pur al termine di una meritevolissima fuga di tanti bravissimi corridori, che lui peraltro ha avuto il merito di staccare. Quindi mi vengono in mente due spiegazioni. O hanno sbagliato gli organizzatori a catalogare questa tappa come molto dura, laddove dura non poteva esserlo visto che le salite del Monginevro e del Sestriere (già di per sé nulla di che) si trovavano troppo lontane dall’arrivo. Oppure gli scalatori o presunti tali, i campioni o presunti tali, oggi non hanno saputo darsi adeguatamente battaglia in una tappa che comunque terreno per sferrare attacchi lo offriva eccome. Spiegazioni entrambe valide, anche se il fatto che un velocista come Mark Cavendish (uno che quando vede un cavalcavia urla “mamma mia” in anglo-italiano e poi si stacca) passi in cima al Sestriere insieme con i migliori della classifica mi convince che la responsabilità di questa tappa deludente vada attribuita soprattutto ai corridori che non si sono dati battaglia, forse spaventati dalle prossime due frazioni considerate durissime.Per la verità, nel gruppo dei favoriti, qualche stilettata se la sono data. In particolare con un attacco combinato dei due Spagnoli Samuel Sanchez e Contador . Un attacco che ha spaventato i due Schleck e Cadel Evans, ma che alla fine ha sortito come unico risultato quello di lasciare indietro il nostro Ivan Basso che ha perduto 27 secondi dal gruppo dei migliori del quale faceva parte anche Damiano Cunego (che bravo!).Alla fine le emozioni più grandi sono venute ancora una volta dalle cadute, come quella dell’Olandese Bauke Mollema (giunto comunque secondo) e dalle “deviazioni dal percorso” dei Francesi Jonathan Hivert e Thomas Voeckler, che guarda caso indossa la maglia gialla.I due hanno preso male una curva nella brutta discesa di Pramartino, posta a pochi chilometri dall’arrivo, e sono usciti di strada entrando nel cortile di proprietà di un nostro corregionale. Per fortuna non c’erano ostacoli e non è successo nulla di particolarmente grave. Salvo il fatto che Voeckler ha perduto 27 secondi da tutti i principali favoriti per la vittoria finale (Basso a parte) e ora, nella classifica generale, conserva  un vantaggio di soli 1’18” su Cadel Evans e di 1’22” su Frank Schleck. Più indietro il “fratellino” Andy a 2’36, Samuel Sanchez a 2’59” e Contador a 3’15, mentre Cunego (ora settimo) ha superato in classifica Ivan Basso.“Poteva andarmi peggio: ho perso un po’ di tempo, ma avrei potuto rompermi una clavicola o farmi ancora più male” ha dichiarato la maglia gialla dopo il traguardo.Apprezziamo questa filosofia, secondo cui l’importante nella vita non è vincere, ma la vita stessa. Ma visto che questo è comunque il Tour, occorre purtroppo segnalare che il vantaggio del buon “Tomasino” sta calando di giorno in giorno.E se domani, sulle rampe che portano all’arrivo in salita del mitico Galibier (2.645 metri: l’arrivo più alto nella storia della “Grande Boucle”!) Contador, che migliora di giorno in giorno, dovesse decidere di attaccare a fondo, il simbolo del primato potrebbe anche cambiare padrone e spalle su cui posarsi.Passerà su quelle dello stesso Contador? Su quelle di uno dei due Schleck? Su quelle perennemente oscillanti sotto sforzo di Cadel Evans?Non ci resta che attendere il verdetto emesso dal “tappone” di domani che prevede, oltre al citato Galibier, le ascese su altri due colli mitici come l’Agnello e l’Izoard.Le salite ci saranno: ora è lecito anche aspettarsi che ci sia battaglia vera.CLASSIFICA DELLA DICIASSETTESIMA TAPPA DA GAP A PINEROLO:1.    Edvald BOASSON HAGEN (Norvegia) 4h18'00”2.    Bauke     MOLLEMA (Paesi Bassi) a 40”3.    Sandy CASAR (Francia) a 50”4.    Julien EL FARES (Francia) A 50”5.    Sylvan CHAVANEL (Francia) a 50”6.    Dimitri FOFONOV (Kazakistan) a 1'10”7.    Maciet PATERSKI (Polonia) a 1'10”8.    Dimitri MURAUYEV (Kazakistan) a 1'10”9.    Joanathan HIVERT (Francia) a 1'15”10.    Borut BOZIC (Slovachia) a 2'20”CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR DE FRANCE 2011:1.    Thomas VOECKLER (Francia) in 73h23'49”2.    Cadel EVANS (Australia) a 1'18”3.    Frank SCHLECK (Lussemburgo) a 1'22”4.    Andy SCHLECK (Lussemburgo) a 2'36”5.    Samuel SANCHEZ (Spagna) a 2'59”6.    Alberto CONTADOR (Spagna) a 3'15”7.    Damiano CUNEGO (Italia) a 3'34”8.    Ivan BASSO (Italia) a 3'49”9.    Thomas DANIELSON (Stati Uniti) a 6'04”10.    Rigoberto URAN (Colombia) a 7'36”

 

 

foto da www.hln.be