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di Walter PaneroGrenobleSalvo terremoti, cicloni tropicali (cosa difficile, visto che siamo in Francia, ma non impossibile in questo strambo mese di luglio), canguri giunti dall'Australia che decidano di saltargli sulla bici nel tentativo di farlo cadere, domani Cadel Evans, trentaquattro anni, Australiano di moglie italiana, vincerà il primo Tour de France della sua vita. Lo vincerà alla faccia di tutti coloro che lo ritenevano soprattutto un grande perdente. Non che avessero torto, visto che la carriera di Cadel, fino ad oggi, era densa di piazzamenti più che di vittorie. Con un'unica, grande eccezione: il Mondiale di Mendrisio di due anni fa.Secondo al Tour del 2007 dietro un giovanissimo Contador; secondo in quello del 2008 dietro a Sastre. Insomma: secondo a vita, un po' come quel Raymond Poulidor tanto amato dai Francesi negli anni Sessanta che faceva collezione di podi ma di vincere non ne voleva proprio sapere. E invece no! Non stavolta. Stavolta Cadel Evans è riuscito a cacciare via l'alone di “sfiga” che da sempre sembrava inseguirlo dopo i momenti belli. Quand'era in maglia gialla gli accadeva sempre qualcosa di brutto: una caduta, una crisi, un incidente meccanico. Forse per questo Cadel quest'anno ha saputo aspettare: ha aspettato sui Pirenei, ha aspettato che Andy Schleck si sfogasse attaccando nel tappone alpino salvo reagire come un toro ferito ma non domo andando di fatto a salvare il proprio Tour in cima al Galibier, ha aspettato ieri rispondendo colpo su colpo ai prevedibili attacchi dei fratelli Schleck sull'Alpe d'Huez. Ha aspettato fino ad oggi: Cadel sapeva che la cronometro lo vedeva favorito su Andy Schleck che contro il tempo proprio non riesce ad esprimersi. Tanti pensavano che i 57” di vantaggio con cui il giovane lussemburghese si presentava a difendere la maglia gialla potevano essere pochi in una crono di 42 chilometri come quella odierna. Tanti potevano immaginare. Ma erano molti anche coloro che pensavano gli venisse il “braccino”, che si bloccasse, insomma che perdesse ancora una volta. Invece Evans oggi ha fatto la crono della vita infliggendo oltre due minuti e mezzo agli Schleck, più di un minuto a Contador, un minuto e quarantadue a uno specialista delle crono come Cancellara, per non parlare di Cunego e Basso finiti a quasi quattro minuti. Solo il Tedesco Tony Martin, altro specialista, ha saputo fare meglio di lui sottraendogli la soddisfazione della vittoria parziale.Ma in fondo che importa? Domani Cadel Evans, sfilerà sui Campi Elisi con la maglia gialla. La Francia, il mondo intero lo applaudiranno.Lo applaudirà da lassù Aldo Sassi, il suo mentore morto alcuni mesi fa, al quale Cadel ha dedicato la maglia gialla di oggi. Lo applaudiranno tutti coloro che credono che nel ciclismo, nello sport, si possa ancora vincere solo con la tenacia, l'allenamento, l'abnegazione, il carattere. E basta.Domani Cadel Evans vincerà il Tour e tutti ci sentiremo un po' più puliti, o almeno un po' meno sporchi.Troppo bello! Grazie Cadel! Passo e chiudo. CLASSIFICA VENTESIMA TAPPA DA GRENOBLE A GRENOBLE:1. Tony MARTIN (Germania) in 55'33”2. Cadel EVANS (Australia) a 7”3. Alberto CONTADOR (Spagna) a 1'06”4. Thomas DE GENDT (Belgio) a 1'29”5. Richie PORTE (Australia) a 1'30”6. Jean-Christophe PERAUD (Francia) a 1'33”7. Samuel SANCHEZ (Spagna) a 1'37”8. Fabian CANCELLARA (Svizzera) a 1'42”9. Peter VELITS (Slovacchia) a 2'03”10. Rein TAARAMAE (Estonia) a 2'03”CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR DE FRANCE 2011:1. Cadel EVANS (Australia) in 83h45'20”2. Andy SCHLECK (Lussemburgo) a 1'34”3. Frank SCHLECK (Lussemburgo) a 2'30”4. Thomas VOECKLER (Francia) a 3'20”5. Alberto CONTADOR (Spagna) a 3'57”6. Samuel SANCHEZ (Spagna) a 4'55”7. Damiano CUNEGO (Italia) a 6'05”8. Ivan BASSO (Italia) a 7'23”9. Thomas DANIELSON (Stati Uniti) a 8'15”10. Jean-Christophe PERAUD (Francia) a 10'11”
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