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Tour de France: l’impresa di Andy

Tour de France: l’impresa di Andy - immagine 1
di Walter PaneroCol du GalibierQuando mancavano quindici chilometri all’arrivo della tappa odierna posto in cima al Col du Galibier, il Lussemburghese Andy Schleck aveva vinto il Tour. Tutto era apparso perfetto per lui: lo scatto a...
Redazione Toro News

di Walter PaneroCol du GalibierQuando mancavano quindici chilometri all’arrivo della tappa odierna posto in cima al Col du Galibier, il Lussemburghese Andy Schleck aveva vinto il Tour. Tutto era apparso perfetto per lui: lo scatto a metà del Col de l’Izoard, pochi chilometri prima di quella “casse deserte” che fu teatro delle imprese di Coppi e Bartali, era stato perentorio. Uno scatto al quale i “grandi” della classifica non avevano risposto forse pensando che Andy avrebbe finito per auto cucinarsi nel suo stesso brodo nei sessanta e passa chilometri che mancavano ancora all’arrivo.Mentre Frank, il meno giovane dei fratellini lussemburghesi, rimaneva tranquillo a ruota, gli altri e cioè la maglia gialla Voeckler e soprattutto  Evans e Contador se ne stavano lì a controllarsi senza che si capisse a chi toccava tirare.“Tocca a te che sei in giallo!” dicevano probabilmente l’Australiano e lo Spagnolo, e anche i nostri Cunego e Basso rivolgendosi a Voeckler.“Ma che a me?” rispondeva la maglia gialla “io sono un leader di passaggio: lo sanno tutti, lo so persino io…tocca a te, Alberto, che ne ha già vinti tre di Tour e che punti alla doppietta….tocca a te Cadel che non hai mai vinto e che quest’anno hai un’occasione irripetibile per farcela davvero….”Così il tempo ed i chilometri passavano e Andy, accompagnato dal fido compagno di squadra Maxime Monfort che, a seguito da una strategia ben precisa stabilita dal Team Leopard, si trovava in fuga fin dal mattino, vedeva aumentare in maniera gigantesca il proprio vantaggio. Due minuti in cima all’Izoard, poi tre, fino al massimo di 4’24” quando, come detto, al traguardo mancavano quindici chilometri e l’erta finale si profilava davanti agli occhietti vispi del giovane lussemburghese col gusto dell’impresa mitica. Un’erta circondata da due corone ininterrotte di persone dai mille colori accampatesi qui, in un freddo quasi polare, da giorni e giorni.E’ stato a quel punto, quando tutto sembrava perduto per tutti, che Cadel Evans si è guardato intorno. Compagni di squadra manco a parlarne. Come al solito. Come tre anni fa quando perse il Tour ad opera di Sastre. Se non tira nessuno, deve aver pensato l’Australiano, è meglio che mi metta a farlo io. Magari andrò in crisi, ma non posso perdere un Tour in questo modo senza neppure averci provato.E così il buon Cadel ha abbassato la testa come un toro ferito, ha cominciato a far oscillare le spalle come non mai, si è alzato sui pedali menando su di essi come un indemoniato.D’improvviso il vantaggio che Andy, nel frattempo rimasto solo, si era costruito è andato diminuendo….quattro minuti…..tre minuti….fino ai poco più di due sul traguardo finale (comunque chapeau per l’impresa!). Alla locomotiva del generosissimo australiano (terzo all’arrivo) si sono attaccati come tanti vagoncini il “fratellone” Frank, i nostri Basso e Cunego e soprattutto il leoncino Voeckler che pensava di dover salutare la maglia gialla per sempre e invece l’ha conservata ancora una volta per una manciata di secondi.Del suddetto trenino non faceva invece parte il grandissimo favorito della vigilia, ovvero quell’Alberto Contador che è andato in crisi a un paio di chilometri dal traguardo ed è giunto in cima con 3’50” di ritardo da Andy Schleck e con circa due minuti da Frank e da Evans: in altre parole addio quarto Tour e addio “doppietta”.Ora la classifica racconta di un Tour mai così equilibrato (altro che l’ultimo Giro “ucciso” da Contador e da un percorso sbagliato). Prima dei nostri due splendidi ragazzi appaiati al quinto posto, ci sono ben quattro uomini racchiusi in poco meno di un minuto: Voeckler (oggi salta, oggi salta, ma alla fine è sempre in giallo), i due Schleck e Cadel Evans. Sarà forse decisiva la breve ma durissima tappa di domani che prevede ancora il Galibier affrontato dall’altro versante (quello più duro) e l’arrivo ai 1.850 metri dell’Alpe d’Huez (13,8 chilometri all’8% di media).Se invece l’Alpe dovesse  tacere, allora tutto sarà rimandato alla cronometro di sabato sulle strade di Grenoble che darà in ogni caso la risposta su chi sarà il vincitore di questo Tour che oggi a un certo punto Andy Schleck credeva di aver vinto, e che invece Cadel Evans non ha ancora perduto. CLASSIFICA DELLA DICIOTTESIMA TAPPA DA PINEROLO AL COL DU GALIBIER:1.    Andy SCHLECK (Lussemburgo) in 6h7'36”2.    Frank SCHLECK (Lussemburgo) a 2'07”3.    Cadel EVANS (Australia) a 2'15”4.    Ivan BASSO (Italia) a 2'18”5.    Thomas VOECKLER (Francia) a 2'21”6.    Pierre ROLLAND (Francia) a 2'27”7.    Damiano CUNEGO (Italia) a 2'33”8.    Rein TAARAMAE (Estonia) a 3'22”9.    Thomas DANIELSON (Stati Uniti) a 3'25”10.    Ryder HESJEDAL (Canada) a 3'31”CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR DE FRANCE 2011:1.    Thomas VOECKLER (Francia) in 79h34'06”2.    Andy SCHLECK (Lussemburgo) a 15”3.    Frank SCHLECK (Lussemburgo) a 1'08”4.    Cadel EVANS (Australia) a 1'12”5.    Damiano CUNEGO (Italia) a 3'46”6.    Ivan BASSO (Italia) a 3'46”7.    Alberto CONTADOR (Spagna) a 4'44”8.    Samuel SANCHEZ (Spagna) a 5'20”9.    Thomas DANIELSON (Stati Uniti) a 7'08”10.    Jean-Christophe PERAUD (Francia) a 9'27”