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di Stefano Rosso - Domenica la nona tappa della rassegna ciclistica francese, seguita ieri dal tanto agognato giorno di riposo. Nell'edizione caratterizzata dal maggior numero di cadute - anche eccellenti, come il volo che costretto lo spagnolo Alberto Contador ad inseguire sin dalla primissima tappa - fa certamente scalpore l'ultimo incidente che ha coinvolto lo Spagnolo Flecha e l'Olandese Hoogerland (detto il Toro). I due erano in fuga in un tratto di strada piuttosto stretto quando improvvisamente un'auto della tv francese ha azzardato un sorpasso ai loro danni, probabilmente nella speranza di offrire una panoramica migliore della fuga ai propri telespettatori.
Evidentemente l'autista della troupe, però, non deve essersi avveduto dello spazio ristretto a propria disposizione che, per evitare di finire fuori strada, l'ha costretto a stringere la traiettoria verso l'interno urtando vigorosamente Flecha - nella foto - il quale ha ovviamente perso il controllo della propria bicicletta trascinando anche il compagno di fuga Hoogerland nella caduta.
La reazione dei corridori, a fine gara, è stata severa ed unanime: quell'autista non deve mai più guidare durante il Tour de France; l'ultima parola sarà comunque affidata agli organizzatori della corsa, anche se dovranno prestare molta attenzione alle indicazioni ed al malcontento dei corridori, che negli ultimi anni più volte hanno lamentato la scarsa sicurezza durante il giro francese.
In uno sport dove il pericolo è sempre dietro l'angolo perchè le velocità raggiungibili sulle due ruote sono, allo stato attuale, decisamente inversamente proporzionali al livello di sicurezza individuale dei corridori (l'unica protezione è un rivestimento in polistirolo per la parte superiore della testa), almeno dagli addetti ai lavori come possono essere gli operatori di un'emittente televisiva sarebbe lecito aspettarsi un po' più di attenzione.
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