Eccolo, il terremoto di grado 12 nella scala Mercalli del calcio. Quello che dice che le scommesse non coinvolgono solo la Serie B, la Lega Pro e "qualche partita" di Serie A, ma anche i massimi livelli. Quello che dice che a commettere illeciti, e non sporadicamente, sono addirittura alcuni fra i massimi simboli dell'azzurro nel mondo. Quello che dice che i dirigenti, almeno quelli di un club, erano a conoscenza di quanto accadeva sottobanco. Quello che emerge, in definitiva, dalle intercettazioni telefoniche che vedono protagonista uno dei personaggi più addentro ai meccanismi degli scandali recentemente emersi: Nicola Santoni, ex portiere di Cesena e Palermo, attualmente preparatore al Ravenna, e in attesa dell'interrogatorio cui sarà sottoposto domani.
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”Tre azzurri nel giro. E l’Atalanta sapeva!”
Ecco alcuni stralci delle sue intercettazioni, che da soli valgono più di qualsiasi commento (per questo li evitiamo):"Un ex calciatore...che sta collaborando con la procura di Napoli, perchè il calcio è tutto truccato, è tutto marcio...e quindi...dirà due nomi e verrà fuori...perchè poi dopo c'è Buffon che gioca...gioca anche lui... [...] Gioca 100-200mila euro al mese!...no...eeh: lui, Gattuso...Cannavaro...sono proprio malati!... Solo che non si poteva.. ugualmente... e (incomprensibile) non gli ha contestato nessuna. Si son fatti il loro mondiale, poi l'han vinto, quindi quello...".
Sull'Atalanta (sempre al telefono con tale "Maurinho", il soggetto della conversazione é Cristiano Doni):"Un anno fai il direttore sport.. cioé... [...] può stare nella società. non penso che... cioé, per tutti insieme, tutti i casini che abbiamo fatto.. perché tanto alla fine di casini ne abbiamo fatti tanti, dentro ci sono anche loro. capito?... Quindi è inutile che lo abbandonino, perché... [...] Sì, magari qualcuno ha detto così.... perché non sapeva niente, ma... c'era chi sapeva".
In serata, per concludere al meglio questa bella serata di sport, si registra anche un dialogo fra una segretaria della Lega Calcio e il plurindagato Stefano Bettarini, il quale dichiara a questa sua "buona amica" (come l'ha definita in serata lo stesso Bettarini all'Ansa, nel ribadire di aver rivestito "un ruolo marginale" in tutta questa vicenda) di aver ammesso una piccola parte della sua attività di scommettitore per "spiazzare gli investigatori", sperando così di distoglierli dal "grosso" dei suoi traffici poco legali. Un'ammissione candida da parte dell'ex calciatore, nonché ex personaggio televisivo, che aggiunge un tocco di surreale ad una storia orribile che rischia di essere solo all'inizio.
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