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Triestina, fallimento vicino?

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Si sta avvicinando la triste fine di una delle realtà più storiche del calcio italiano nordorientale: la Triestina. Dopo l'exploit del 2003 con Ezio Rossi in panchina quando, dopo aver concluso il girone d'andata addirittura come...
Stefano Rosso

Si sta avvicinando la triste fine di una delle realtà più storiche del calcio italiano nordorientale: la Triestina. Dopo l'exploit del 2003 con Ezio Rossi in panchina quando, dopo aver concluso il girone d'andata addirittura come campione d'inverno della serie B, sfiorò la prima divisione del campionato nazionale, la società alabardata ha conosciuto un periodo di crisi, sia sportiva sia economica, che l'ha portata cambiare più volte proprietà fino a rischiare - è cronaca di questi giorni - il secondo fallimento della propria storia, a pochi anni (appena sei) dai festeggiamenti per il centenario.

Le ultime due stagioni, culminate entrambe con una retrocessione dalla serie B in Lega Pro ed il successivo ripescaggio, sono state fatali per il presidente Stefano Fantinel che in estate, come raccontato dal collega Stefano Rongione a ToroNews () - aveva ceduto il 48% della società, la presidenza e la gestione sportiva ad una cordata di imprenditori capitanata da Sergio Aletti, già sfortunato patron del Ravenna prima che la società romagnola fosse cancellata dal calcio professionistico e costretta a ripartire dalla serie D per problemi legate alla situazione economica ed al primo scandalo 'Scommessopoli'.

Il 5 gennaio, come comunicato in una nota apparsa sul sito ufficiale della Triestina, si terrà la riunione del Consiglio di Amministrazione che avrà il delicato compito di valutare i conti della società, anche e soprattutto in virtù delle novità soggiunte negli ultimi giorni: se la settimana scorsa dalle parti del 'Nereo Rocco' si vociferava di un arretrato d'IVA del 2010 - si vocifera attorno al milione e mezzo di euro, ndr - col presidente Aletti che prendeva le distanze dal mancato pagamento in quanto ''appartenenti ad una gestione precedente e comunque già regolarmente rateizzati a termine di legge'' oggi è arrivata la richiesta di messa in mora presso il tribunale del capoluogo friulano da parte di alcuni fornitori che vantano crediti di rilevante entità.

In città si predica l'ottimismo ma è certo che la situazione è complicata: alla gestione Fantinel, che già aveva accumulato più di due milioni di euro di debiti, ne è subentrata un'altra che nell'ammistrazione ordinaria e sportiva della società ne ha accumulati altrettanti senza riuscire a coprirli.

La risposta del tribunale dovrebbe comunque arrivare entro lunedì prossimo, al termine delle festività natalizie: solo allora si saprà se il cammino dell'Unione in Lega Pro proseguirà oltre oppure si arresterà alla trasferta di domenica contro il Feralpi Salò, fanalino di coda del girone B di prima divisione.