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Toro News allarga i suoi orizzonti, ed è molto lieta di presentare una nuovissima rubrica di calcio internazionale: Un mondo di calcio. Questo nuovo spazio sarà curato da Andrea Ciprandi Ratto, un giornalista amante non di una sola squadra, ma del bel calcio in generale. Assiduo frequentatore degli stadi argentini (da un po' di tempo anche di quelli inglesi), ideatore e curatore del blog italiano di Riverplate.com, nonché collaboratore di diversi siti brasiliani e italiani di sport. In ultimo, questo nuovo acquisto di TN, anche il titolare di Calciotradotto.com. Una figura quindi indipendente e dalle ampie vedute, completamente slegata dal tifo per un'unica squadra, che ci mostrerà mondi lontani e, alla maggior parte di noi, quasi sconosciuti.
L'INIZIO DI UN'AVVENTURA - Ho quest'oggi il privilegio di inaugurare una rubrica sul vostro sito. Dico 'vostro' non a caso, data l'imprescindibile e assidua partecipazione di tutti voi, da qualsiasi posto vi troviate. E mi considero privilegiato perché mi è data l'opportunità di condividere un interesse che può andare anche al di là dei colori. Questa mia considerazione credo che non sia da considerarsi così strampalata se, come emerge da tanti vostri commenti, conveniamo che il calcio difficilmente può prescindere da una passione particolare ma anche che esiste un elemento trasverale a tutte le passioni, nobile e indistruttibile proprio perché è l'anima dello sport di cui fa parte anche la nostra squadra del cuore e forte al punto da prescindere dai risultati, che anzi precede. Non voglio entrare in polemiche che oltre a essere sterili spesso risultano controproducenti. Mi limito a dire che rispetto ai regolamenti, alle sentenze, alle gestioni dei bilanci e agli affari che sempre più spesso decidono le competizioni e stravolgono il calcio nella sua più evidente espressione, resta infinitamente più coinvolgente e forse anche sensato l'amore per il gioco in sé. E se di calcio si tratta, per quanto mi riguarda che sia tutto!
Il calcio internazionale mi regala sempre sorprese che hanno il potere di farmi rifiatare e col passare degli anni questa mia passione si è rafforzata al punto che anche ora che sono adulto riesco fortunatamente a provare lo stesso entusiasmo che avevo da bambino. Sì, so che c’è ancora spazio per il sentimentalismo e il mito: basta coltivare il primo e cercare il secondo.Ho girato parecchio rincorrendo il lancio di così tanti coriandoli in campo durante un River-Boca che il pallone si vede a fatica o l’ooooooooh di ventimila tifosi inglesi al che la palla esce di un soffio. Cose che, mentre le sognavo, sentivo che avrebbero preso corpo davanti ai miei occhi, lasciandomi estasiato, e che puntualmente l’hanno fatto! Non riesco proprio più a farne a meno, quindi non è certo perché qualche squadra italiana s’interessa a uno straniero o gioca una partita internazionale che considero il calcio degli altri. Ho voluto sapere quali sono gli stadi più vicini fra loro (quelli di Dundee e Dundee United, in Scozia, più attaccati ancora di quelli di Racing e Independiente, in Argentina), ho scoperto che la fondazione dell’AEK Atene si deve alla nostalgia per Istanbul e che il Rapid Vienna ha partecipato anche al campionato tedesco, vincendolo pure. Altro che 1-0, 2-3 e diritti televisivi… il calcio mondiale nasconde veri tesori! E io intendo conoscerlo senza filtri, per quello che realmente è, ovunque lo si giochi, vissuto né più né meno come in Italia, sì, ma a seconda del posto con qualcosa di particolare, unico e che dalle nostre parti non viene raccontato abbastanza. Non ho mai cercato un pretesto anche solo mentale per fuggire e non ho un approccio provinciale per cui gli altri sono meglio. Mi limito a riconoscere a tutti la propria identità.
Non bisogna per forza seguire il calcio altrui, lo so, ma farlo è bello e liberatorio, a tratti anche consolatorio. Facendolo mi sono arricchito e in fondo lo trovo un atto dovuto allo sport che amiamo. Mi piace avere la continua conferma che c’è sempre qualcosa di più e che il calcio può essere uno spettacolo a prescindere. Chiaramente non pretendo che concordiate su questo punto, ma ci tengo comunque che sappiate come la penso. Oggi non vi parlerò di niente nello specifico. Rimando tutto alla prossima occasione, quando coi miei racconti inizierò a portarvi un po' in giro per il mondo, a seguire quel che succede su campi e spalti lontani, attraverso le parole dei protagonisti di là e, più modestamente, i miei. Se vorrete scoprire insieme a me più di quanto avete sotto gli occhi (e sotto gli occhi oltre che nel cuore desiderate chiaramente tenere) e se vi viene voglia di seguire tante altre appassionanti vicende, in alcuni casi vere e proprie storie, credo e spero che questa rubrica un po' di cronaca e un po' no possa essere un buon punto di partenza.
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