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Il tecnico della nazionale maschile di pallavolo, grande tifoso granata, lascia la sua panchina: ''Non sentivo più la fiducia''
Mauro Berruto, da fine 2010 tecnico della nazionale italiana maschile di volley e grandissimo tifoso del Torino alla fine ha scelto di dimettersi, per tener fede a quelli che per lui sono valori ''non negoziabili'': il ''rispetto delle regole e della maglia azzurra''. Il tecnico torinese lascia la panchina della nazionale dopo le Final Six della World League e soprattutto dopo aver scelto di rimandare a casa appena prima dell'importante manifestazione 4 giocatori titolari della squadra, Ivan Zaytsev, Dragan Travica, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo, per motivi disciplinari; i 4 avevano trascorso la notte lontano dal ritiro azzurro, proprio alla vigilia della competizione.
Questo una parte della lettera che Berruto ha scritto sul suo blog per spiegare la decisione:
Oggi ho comunicato al Presidente Carlo Magri la decisione di rimettere il mio mandato di Commissario Tecnico della Squadra Nazionale di pallavolo nelle mani Sue e del Consiglio Federale.
Il clima generatosi intorno alla squadra, in relazione al provvedimento disciplinare nei confronti di quattro atleti da me deciso in occasione della Final Six di World League a Rio de Janeiro, mi ha reso consapevole di non sentire più quella fiducia completa nel mio operato che sempre ho sentito e che è condizione necessaria per poter svolgere questo straordinario compito.
Il dolore di rinunciare al mio ruolo di CT a un mese dell’obiettivo verso il quale tutto il mio lavoro era stato indirizzato nel quadriennio olimpico, non è negoziabile rispetto alla difesa di valori che ritengo fondamentali quali il rispetto delle regole e della maglia azzurra. Valori che ritengo altresì fondamentali nella mia visione di sport.
Con la Nazionale Berruto a conquistato il bronzo olimpico a Londra 2012, due argenti europei nel 2011 e 2013 e il terzo posto nella World League 2013.
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