I servizi segreti italiani individuano finalmente la causa del crollo del numero di spettatori paganti che rimpinguavano le casse del calcio italiano. Dopo accurata indagine, pare che le attenzioni si siano indirizzate non tanto verso la tanto vituperata “tessera del tifoso”, quanto nell’abitudine sempre più diffusa di passare i fine settimana all’Ikea. Come tutti sanno, persino i servizi segreti, a nessun maschio italiano è mai passato per la testa di recarsi spontaneamente fra cucine, tendaggi e candele, inseguendo la propria metà e cercando contemporaneamente di sorridere e di non urtare i carrelloni altrui. “Deve trattarsi – recita il dossier – di una trasformazione in corso all’interno dei rapporti di coppia. Un fenomeno che non ha alcun pericoloso riflesso sulla capacità di controllo dell’opinione pubblica da parte delle istituzioni”. Il dossier appare infine rassicurante: “l’emorragia di spettatori non va a vantaggio di alcuna organizzazioni politica, men che meno clandestina”.Il partito più grande della sinistra italiana, in forte crisi di identità, decide allora di cavalcare l’onda: recuperare voti al centro (delle curve) e rinnovare il legame ideale fra se stessa e l’immagine vincente (più o meno) del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama. E’ pronto un piano diabolico. Qualora lo sciagurato pastore americano della Florida Terry Jones dovesse cambiare idea, e bruciare improvvisamente il Corano, il gruppo dirigente nazionale del partito lo offuscherebbe immediatamente con un gesto ancor più inaudito: ossia bruciare il catalogo Ikea in piazza San Carlo a Torino. Gesto di risonanza mondiale, se consideriamo che – dati alla mano – il suddetto catalogo pare sia “l’opera” più tirata al mondo dopo la Bibbia.Al grido di “Yes Week-end!”, si riuscirebbe nell’intento di creare finalmente consenso e parlare alla pancia del Paese, attorno all'idea di rilanciare il calcio italiano. Magari con la proposta di tornare alla partite giocate tutte di domenica pomeriggio...
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Yes, Week-end!
di Marco Peroni
Tutto questo succedeva intorno alle sei di questa mattina, quando finalmente la sveglia ha fatto come ogni giorno il suo dovere. Me l’avevano detto e non ho ascoltato. Dovevo andarci più piano con la caponata siciliana. Un abbraccio a tutti, Marco P.S. Grazie all'amico e genio Frog per il titolo.
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