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Negli ultimi campionati il Torino non ci ha abituato a spese folli e grossi stravolgimenti nel mercato di riparazione. Unica eccezione il 2016, anno in cui salutò Fabio Quagliarella e tornò in granata Ciro Immobile. Anche quest'anno la tradizione non dovrebbe cambiare, a maggior ragione ora che il calciomercato finirà il 18 gennaio. In tal senso, ieri, sono arrivate le parole del presidente Urbano Cairo. Secondo lui il Torino non ha bisogno di grandissimi investimenti in questa sessione di mercato e Mazzarri punta a valorizzare ancora di più giocatori che hanno giocato meno delle aspettative come Edera, Parigini, Lukic, Bremer, Soriano, oltre all'ossatura che i granata hanno dimostrato di avere in questa prima parte di stagione.
GESTIONE - Se arrivassero altri giocatori, la gestione del minutaggio potrebbe diventare complicata. Sin dall'inizio, Mazzarri ha voluto una squadra con due pedine valide per ogni ruolo. "Il mister non mi ha chiesto giocatori, preferisce avere una panchina più corta dando spazio ai giovani", ha infatti ribadito Cairo, che comunque è in continuo dialogo con Petrachi e Mazzarri per studiare le situazioni e valutare eventuali occasioni o necessità. Al momento il Toro ha un'ossatura ben definita e se dovesse esserci qualche modifica, l'impressione è che sarebbe di lieve entità. A gennaio infatti, è molto difficile trovare profili liberi che facciano fare il salto di qualità.
OCCASIONI -"La squadra adesso è forte e sta crescendo. Non mi sembra sia il caso di fare investimenti particolari, a meno che si presentino occasioni o scambi". Il calciomercato, però, è imprevedibile e riserva sempre grandi sorprese. Proprio qualche giocatore meno impiegato potrebbe chiedere la cessione per cercare spazio altrove e in quell'occasione si potrebbero imbastire trattative anche in entrata. A quindici giorni dall’apertura delle trattative, la sensazione è che grandi movimenti non siano all’orizzonte ma chissà, se dovesse esserci la giusta possibilità...
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