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Torino-Roma 0-3, Dennis Praet
Con il campionato fermo per l'inedito Mondiale invernale in casa Toro si ragiona sempre più su quelli che dovranno essere i correttivi da apportare nel mercato di gennaio. Dopo quindici giornate la squadra ha dato segnali positivi ed ha trovato una nuova fisionomia, ma ha al tempo stesso evidenziato alcune lacune che potranno essere colmate unicamente andando a prelevare quei giocatori che in rosa attualmente manchino. Tra i reparti da rinforzare c'è senza dubbio il centrocampo: Juric ha più volte sottolineato l'assenza di un profilo di sostanza come lo era Pobega un anno fa e nel frattempo andrà chiarita definitivamente la situazione di Lukic. E così non può che tornare di moda il nome di Praet, un giocatore che il Toro non ha mai dimenticato.
L'esperienza in granata del belga - pur segnata da qualche infortunio di troppo - fu decisamente positiva. Con Praet in campo cambiava il volto del Toro ma il diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro spinse la società a non esercitare l'opzione cercando di ottenere il giocatore a diverse condizioni. "Ci abbiamo provato a prendere Praet e il giocatore ha provato a tornare" aveva raccontato Vagnati subito dopo la chiusura del mercato estivo, sottolineando la grande stima nei confronti del belga: "Ci abbiamo provato in tutti i modi ma non è stato un problema di soldi o formula, solo una legittima scelta del Leicester di non far partire il giocatore. Io sono innamorato sia del giocatore che del ragazzo e di quello che poteva dare all'interno del gruppo".
La stima nei confronti di Praet non manca né da parte di Vagnati né tantomeno di Juric, che in estate avrebbe riabbracciato molto volentieri il belga. Ed ora, col mercato di gennaio alle porte, le condizioni per sbloccare l'affare potrebbero esserci tutte. Da un lato c'è la volontà del giocatore di tornare ad essere protagonista: con il Leicester ha collezionato appena sette presenze in campionato di cui solamente due da titolare. Decisamente troppo poco spazio, costato a Praet la convocazione al Mondiale: il centrocampista è stato escluso dalla lista dei ventisei che sono volati in Qatar. Anche da questo punto di vista una cessione permetterebbe al giocatore di rimettersi in discussione e ritrovare anche la convocazione in Nazionale.
Ma le ragioni per riportare Praet a Torino non mancano neppure sul fronte granata. Il belga permetterebbe prima di tutto di aggiungere alla rosa di Juric un altro giocatore dal tasso tecnico elevato, ma andrebbe soprattutto ad allungare la possibilità di scelta del tecnico. Come già avvenuto un anno fa, il giocatore del Leicester permetterebbe di avere un'opzione di qualità sulla trequarti: fino a questo momento il tecnico ha potuto contare soprattutto su Miranchuk, Vlasic e Radonjic, mentre Karamoh e Seck non danno le stesse garanzie dei titolari. Ma Praet potrebbe essere impiegato anche sulla linea dei centrocampisti, come del resto aveva spiegato Vagnati stesso a settembre: "Per il centrocampista avevamo pensato a Dennis, perché noi facciamo un calcio di un certo tipo e avevamo valutato che potesse giocare anche come uno dei due mediani". Insomma, i presupposti per lavorare ad un ritorno di Praet non mancano.
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