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Mercato

Calciomercato Torino, Ilic non è incedibile: con l’offerta giusta può salutare

Redazione Toro News
Sul centrocampista ci sono gli occhi dello Zenit che sta lavorando per allestire una squadra di alto livello

Tra i giocatori che potrebbero lasciare Torino in questa sessione di mercato c'è Ivan Ilic. Il potenziale del serbo è noto, ma in diciotto mesi il contributo non è stato paragonabile all'importante investimento effettuato dalla società nel gennaio del 2023. I granata hanno speso oltre 17 milioni di euro per assicurarsi il centrocampista, richiesta esplicita di Juric per sostituire il partente Lukic.

Solo 23 anni: non c'è fretta di cedere

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Come detto, però, il contributo di Ilic è stato limitato. La grande tecnica del centrocampista è emersa solamente a tratti, in ogni caso in una misura non sufficiente a giustificare un investimento così importante. Dalla sua il serbo ha però l'età: i 23 anni compiuti a marzo permettono al giocatore di avere ancora tutta la carriera davanti a sé. Il Toro non ha dunque fretta di cedere: la società sa di avere in rosa un elemento di grande prospettiva, pur avendone ammirato solamente una piccolissima parte del talento.

Non è intoccabile: serve l'offerta giusta

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Ecco perché, pur non avendo l'esigenza di cedere a tutti i costi, Ilic non si può affatto considerare un incedibile. Il centrocampista ha avuto diciotto mesi a disposizione ma non è riuscito a fare il salto di qualità, soprattutto sul piano della continuità. Se arrivasse l'offerta giusta, capace innanzitutto di evitare una minusvalenza, la società la prenderebbe in considerazione. E da questo punto di vista va monitorata la pista che porta in Russia e in particolare allo Zenit di San Pietroburgo. Il club russo - pur ancora escluso dalle competizioni europee - vuole allestire una squadra di alto livello e sta seguendo con grande interesse il centrocampista granata. Lo Zenit non avrebbe problemi di liquidità e potrebbe presentare un'offerta allettante, andrebbe nel caso compresa la volontà del giocatore di accasarsi in un campionato che - fino al termine della guerra in Ucraina - non metterà in palio l'accesso ad alcuna competizione europea.