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Calciomercato Torino, Maksimovic e Bruno Peres: si aprono le porte della Premier

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La riforma inglese / Il Ministero degli Interni approva, dal Primo maggio cambiano le regole sul tesseramento degli extracomunitari: l'obbligo di spesa superiore ai 15 milioni di sterline, il dato più interessante...
Manolo Chirico

Rivoluzione in Inghilterra: si aprono le porte ai calciatori extracomunitari d'elite. E tra questi ci sono anche Maksimovic e Bruno Peres del Torino. Una riforma studiata nei dettagli e promossa a gran voce dal presidente della FA Greg Dyke il quale vuole - un po' come vorrebbe il nostrano Tavecchio - favorire la produzione di talenti sul territorio e limitare l'inserimento di giocatori stranieri provenienti dai confini extra-UE. Gli effetti della riforma, che entrerà in vigore dal Primo maggio, si noteranno già nel prossimo calciomercato estivo: ma andiamo con ordine.

PRIMA NO - Sinora in Premier League non vi era alcun vero e proprio limite al numero di calciatori extracomunitari in rosa, l'unica condizione vincolante era la seguente: regolare permesso di lavoro e almeno il 75% di presenze nelle partite giocate dalla propria nazionale negli ultimi due anni, ammesso e non concesso che questa fosse tra le prime 70 nazioni del Ranking FIFA. Condizioni che in parte i granata Bruno Peres e Nikola Maksimovic non avevano, infatti, per il brasiliano le presenze con la Seleção sono tuttora zero, mentre per il difensore centrale serbo, anche e soprattutto a causa del brutto infortunio patito in allenamento con la Serbia, le apparizioni in campo negli ultimi due anni si sono ridotte a 3 su 17. Percentuali decisamente lontane da quel 75% richiesto dalla lega inglese e che pertanto avevano spazzato via interessi e rumors d'Oltremanica.

ORA SÌ - Adesso cambia tutto: per Maksimovic e Bruno Peres si aprono le porte della Premier League. La riforma approvata, che entrerà in vigore dal Primo maggio, in parole povere recita: possibilità di tesseramento di giocatori extracomunitari ai soli club di Premier League - niente da fare per le leghe minori - e divieto di acquisto con contestuale cessione in prestito ad altre squadre; la nazionale dei calciatori in questione dovrà appartenere alla Top 50 (ad oggi la Serbia è proprio al 50° posto) del Ranking FIFA e la percentuale di gare giocate negli ultimi due anni dovrà essere del 30% e non più del 75%. Certo in caso di infortuni (vedi Maksimovic) e alta concorrenza (vedi Bruno Peres) per alcuni giocatori sarà necessaria una deroga. E la federazione inglese ha pensato anche a quella...

MONETA PESANTE - "In Premier League i calciatori extracomunitari dovranno davvero essere di un livello altissimo -aveva spiegato il presidente della Federcalcio inglese, Greg Dyke nel 2014 -. Facciamo in modo che da noi arrivino soltanto quelli". E come limitare il raggio d'azione di un club, senza intaccare la libertà d'iniziativa del privato? Semplice, aumentandone giocoforza i rischi d'impresa. Qui nasce la deroga appena accennata: i giocatori extracomunitari che non hanno le dovute presenze in nazionale, ma provenienti da una nazione inserita nella Top 30 del Ranking FIFA - come il Brasile di Bruno Peres - potranno essere tesserati a fronte di una spesa di almeno 10 milioni di sterline (circa 13 milioni di euro, stando alla valuta attuale) per il loro cartellino. I milioni di sterline dovranno essere addirittura almeno 15 (poco meno di 20 milioni di euro al cambio di oggi) per le restanti nazioni. Come appunto la Serbia di Maksimovic. Un modo pratico per dire: "se davvero vorrete inserire un extracomunitario il rosa, allora ne dovrà valere la pena".

La riforma inglese sta per entrare in vigore e considerate le condizioni - e gli interessamenti ventilati dai media d'Oltremanica - questa potrà influire e non poco sul prossimo mercato del Torino. Per Maksimovic e Bruno Peres si aprono le porte della Premier League: se sono rose fioriranno, ma i mazzi saranno ceduti a peso d'oro.

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