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OSIJEK, CROATIA - MARCH 23: Domagoj Vida (R) celebrates with the Dario Srna (L) of Croatia during the International Friendly match between Croatia and Israel at stadium Gradski Vrt on March 23, 2016 in Osijek, Croatia. (Photo by Srdjan Stevanovic/Getty Images)
Domagoj Vida al Torino piace da tempo e non è un mistero. Risale alla seconda metà di agosto il tentativo di acquisizione del centrale croato classe 1989 dalla Dinamo Kiev, condotto dal DS Gianluca Petrachi, che si concluse con un "no" risoluto del club della capitale ucraina, che contestualmente aveva ceduto l'altro centrale, Dragovic, al Bayer Leverkusen a peso d'oro. Circostanza confermata dallo stesso uomo-mercato granata, che nella conferenza stampa di "conclusione" del mercato aveva confessato che sarebbe stato pronto a investire sul giocatore una cifra vicina agli otto milioni di Euro ma il rifiuto della Dinamo lo costrinse a cambiare obiettivo, inducendolo a gettarsi su quel Simunovic il cui arrivo a sua volta è sfumato in extremis.
Ma il nome di Vida - seguito in passato anche da Roma e Inter - può tornare d'attualità a gennaio in ottica Toro? Pensarlo non è sbagliato. Il giocatore, che fa del gioco aereo e della cattiveria agonistica i suoi punti di forza, piace sia a Petrachi che a Mihajlovic, che ritiene necessario un rinforzo nel pacchetto arretrato, viste le carenze effettivamente dimostrate dalla difesa del Torino nel primo terzo di campionato. E il Torino sta già sondando il terreno, riallacciando i contatti con la Dinamo Kiev. La strada per portare il biondo centralone sotto la Mole al momento pare però in salita.
"Resta tutto da vedere, infatti, se la Dinamo Kiev lascerà davvero andare il centrale a gennaio, quattro mesi dopo averlo bloccato perentoriamente. Vida ha il contratto in scadenza nel 2018 e gli ucraini non sono certo costretti a cedere a gennaio. L'episodio di pochi giorni fa (multa e ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza) sul futuro del giocatore influirà relativamente: il ragazzo è titolare fisso per il tecnico Rebrov (12 presenze e 2 reti in Prem'er Liga) e dal punto di vista tecnico resta un giocatore importante per gli ucraini. Che per lasciare partire il giocatore andrebbero convinti con denaro sonante: la storia dei mercati di gennaio del club di Urbano Cairo, però, dice che difficilmente i granata riproporranno l'offerta di 8 milioni per l'acquisto a titolo definitivo, pensando invece con più facilità a un prestito con diritto di riscatto da esercitare a giugno. Sul giocatore c'è però anche l'interesse concreto del Sunderland: una concorrenza importante, per un club inglese che ha potenzialmente l'opportunità di sborsare per il difensore croato una cifra importante subito. Con i club della Premier League, in generale, non è saggio ingaggiare duelli a suon di milioni specie per un difensore.
Detto ciò, come già accennato, il profilo del difensore piaceva e piace tuttora al Torino, che continuerà a monitorare la situazione per eventualmente tentare la zampata vincente se questa dovesse arrivare nelle prossime settimane. Tuttavia, al momento, Domagoj Vida non è un'ipotesi vicina alla realizzazione, e i granata dovranno pensare ad altre soluzioni per rinforzare la propria difesa, con una di esse che potrebbe essere in casa: Arlind Ajeti, avendo recuperato dall'infortunio, aspetta ancora una chance per farsi valere agli occhi di Mihajlovic.
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