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Comi va a Novara. Ma il Torino?

Diego Fornero

Nemo propheta in patria. Locuzione tendenzialmente dotata di una certa validità, che a Torino assume connotati, spesso, ancora più netti. Che sia un assunto valido...

Nemo propheta in patria. Locuzione tendenzialmente dotata di una certa validità, che a Torino assume connotati, spesso, ancora più netti. Che sia un assunto valido anche per il giovane attaccante classe '92, Gianmario Comi, figlio d'arte del noto Direttore Generale granata (in scadenza) Antonio Comi, cresciuto a pane e toro attraverso l'intera trafila nelle giovanili granata, in comproprietà con il Milan fin dall'estate del 2011, quando finì in rossonero nell'affare che portò in granata, con la medesima formula, il coetaneo Simone Verdi, nonché Nnamdi Oduamadi, in prestito con un diritto di riscatto della metà non esercitato dal Torino la scorsa estate.FIUTO DEL GOAL - Dopo le 18 reti nella Primavera granata nel 2010/2011, le ben 27 nella Primavera del Milan nella quale ha militato nel 2011/2012, e le 12 messe a segno nella stagione appena conclusa, in Serie B, in prestito alla Reggina, si può addirittura sostenere, magari un po' per gioco, che, di tutti gli attaccanti a disposizione del Torino in un modo o nell'altro, sia proprio il ventunenne 'figlio d'arte' il più prolifico. Che alla Primavera granata sia mancato un bomber, del resto, è quasi un'ovvietà da sostenere (capocannoniere stagione è stato il trequartista Mattia Aramu con 7 reti). Che oggi, con la dipartita di Rolando Bianchi, la stessa figura venga a mancare con tragica evidenza anche alla prima squadra, è, del resto, ancora più evidente.RITORNO ROMANTICO? - I tifosi, a riguardo, hanno sempre avuto le idee ben chiare: Gianmario Comi poteva essere un'ottima soluzione su cui puntare, una scommessa, una scelta anche un po' romantica, ma tecnicamente sostenuta dai fatti e dal pedigree del giocatore. Il padre, peraltro, ha sempre indirettamente stemperato tale entusiasmo, facendo ben intendere che Gianmario, in granata, avrebbe potuto tornarci solo ed esclusivamente da protagonista, e non sarebbe stata una scelta sensata riaggregarlo per destinarlo alla panchina. Del resto, anche la ritrosia del tecnico Ventura verso le 'giovani promesse' è storia vecchia, così come l'ormai cronica precarietà verso il raggiungimento della salvezza cui le stagioni del Torino saranno destinate.ORA A NOVARA - Si è concretizzata, così, tra Torino e Milan la pista Novara: una soluzione interessante per il ragazzo, che si riavvicina a casa, e che andrà a mettersi alla prova in una formazione sicuramente competitiva, il cui obiettivo dichiarato è quello del ritorno verso la massima serie. Con un po' di rammarico per quanti, forse, dall'esito degli accordi sulla compartecipazione, avrebbero sperato in un riscatto da parte del Torino. Del resto, anche soltanto mezzo cartellino, ormai ha acquisito un certo valore, sicuramente superiore all'equivalente metà dei diritti alle prestazioni sportive di Simone Verdi, nella medesima situazione. Se per Verdi la via sarà quella di un prestito ad Empoli senza troppi rimpianti da parte dei tifosi granata, altrettanto non può dirsi di Comi jr. Nemo propheta in patria, dunque? Staremo a vedere, e lo seguiremo ancora una stagione con attenzione, sperando che la prossima estate possa essere, finalmente, quella buona. In bocca al lupo, Gianmario!Diego Fornero