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Il punto sul mercato del Torino

Redazione Toro News

Partendo dall'inizio, ossia dalla porta, il Torino ritiene di essere coperto con due portieri di buon livello per la Serie B: Morello, ovviamente, e quel Bassi che non ha esaltato nelle primissime uscite, ma si tratta di...

Partendo dall'inizio, ossia dalla porta, il Torino ritiene di essere coperto con due portieri di buon livello per la Serie B: Morello, ovviamente, e quel Bassi che non ha esaltato nelle primissime uscite, ma si tratta di pochi minuti a fronte di diversi anni di sostanziale affidabilità. Manca il terzo: ben difficilmente sarà l'incerto Dalton, e neppure si può pescare dalle giovanili (poiché Dutto & C. sono stati lasciati liberi), dunque bisognerà cercare altrove, ma non è certo un assillo.Il reparto arretrato viene considerato pressoché completo, con una sola incognita: il giovane Gaetano Carrieri, a tutt'oggi non ancora tesserato. Sappiamo che l'intenzione di Petrachi era, fino a qualche giorno fa, quella di farne un giocatore del Torino; l'orientamento ora prevalente in lui ed in Lerda è quella sì di contrattualizzarlo, ma per poi girarlo altrove a maturare (è parso in effetti un po' acerbo). L'altro elemento in bilico è Pratali; la considerazione crescente dell'allenatore (anche per l'aspetto caratteriale), unitamente all'infortunio che ad oggi lo tiene fermo, hanno allontanato l'ipotesi di una partenza, specie dopo che è saltato lo scambio con il Bari per De Vezze. Infine, c'é un giocatore, Rivalta, che la società intenderebbe cedere ma per il quale l'operazione non si annuncia facile (causa ingaggio fuori portata per molti club di B). Se partisse Carrieri, comunque, ribadiamo che tornerebbe Rocco D'Aiello.In mezzo al campo, come si sa, manca un pezzo fondamentale al puzzle di Lerda. Ai tre candidati principi (Génévier, Magnanelli e Milanetto) si aggiunge il misterioso argentino; la verità è che tutte queste situazioni sono difficili. Per il francese, il Siena sta cercando di non favorire una diretta concorrente; per il sassuolese, bisogna convincere il club a cedere il giocatore quando l'intenzione è di tenerlo; per il terzo, il problema è l'accordo economico; per il quarto (l'argentino), i tempi necessari per imbastire un'operazione con il Sudamerica in poco tempo. Perché, ripetiamo, per questo ruolo in particolare l'allenatore ha urgenza.E' infine sul mercato Juergen Saeumel, che ha diversi estimatori e la cui cessione non dovrebbe rappresentare un problema, a differenza di quelle dei fuori rosa; la partenza dell'austriaco avvicinerebbe ancora di più Zanetti al Torino che verrà, e obbligherebbe Petrachi a cercare un quinto elemento per la linea mediana, un rincalzo che accetti tale condizione. Non risponde completamente all'identikit, dal punto di vista caratteriale e di pretese da accampare, il nome di Giovanni Tedesco, epurato dalla Reggina come Brienza, ma è stato comunque proposto.Se Génévier è l'uomo su cui punta Petrachi per il centrocampo, l'ormai proverbiale "prima scelta" per colmare il buco in attacco è Gabionetta. Il dirigente aspetta che si risolva l'enigma di mercato in cui è caduto il brasiliano, maledicendo la sfortuna che ha bloccato un affare che poteva essere facile, e intanto batte altre strade che potrebbero essere più veloci di quella per l'ex-Crotone. Ma di semplice non c'è nulla, in questo mercato; tra le altre opzioni, la più vicina ad oggi è il jolly Sgrigna, ma tutto dipende dal "sì" o dal "no" al Vicenza che pronuncerà Elvis Abbruscato. Brienza aspetta, e difficilmente altri potranno accaparrarsi il talentuoso reggino, non foss'altro per l'ingaggio che forse solo il Torino può garantire; a Lerda piace Do Prado, più esterno di ruolo rispetto ad altri, ma al Cesena bisogna far accettare giocatori costosi quale Gasbarroni in cambio; con l'idea che ha in mente il mister granata combaciano le caratteristiche anche dell'altro cesenate Giaccherini, ma qui bisogna attendere che il club romagnolo abbassi le pretese.

Aspettare, sempre aspettare. Aspettare quel tempo che Lerda non ha. Aspettare anche che Cerci e la Roma vadano alla rottura: allora, rapidamente Petrachi virerebbe sul suo ex-pupillo ai tempi del Pisa. E per il ruolo di vice-Bianchi, se Salgado infine cederà alle lusinghe del Colo-Colo, il Torino cercherà un giocatore che possa sostituire il bomber all'occorrenza ma che anche in questo caso sia una vera e propria "riserva", uno "che non metta in difficoltà il nostro capitano", per usare le parole dello stesso Petrachi.

(foto M.Dreosti)