Adem Ljajic non è più un giocatore del Torino: si è concretizzato nella giornata di ieri il suo trasferimento al Beşiktaş, in prestito oneroso con obbligo di riscatto. Un'operazione che ha fatto discutere parecchio i tifosi granata. Quel che è certo, è che a livello tattico e soprattutto tecnico il Toro ha perso più di qualcosa: il serbo era probabilmente il giocatore con maggiore qualità di base presente nell'organico granata, in grado - se nelle giuste condizioni fisiche e mentali - di sbloccare qualsiasi partita grazie ad un'invenzione personale. Anche quando inserito a dovere negli schemi, l'ex 10 granata si era spesso rivelato un'arma in più e la sua presenza in campo era determinante come dimostrato anche nell'ultimo match disputato, a San Siro contro l'Inter: indiscutibile dunque un contraccolpo tecnico in questo senso.
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Le operazioni di mercato del Toro: tre riflessioni su Adem Ljajic
Riflessioni / Il serbo ha salutato nell'ultimo giorno di mercato: dal contraccolpo tecnico ad un rapporto con Mazzarri schietto e altalenante
Una perdita non solamente in termini di talento puro, ma anche da un punto di vista che voglia imbrigliare il giocatore in moduli definiti con maggiore precisione: il Torino ha infatti adesso giocatori sicuramente funzionali agli schemi di Mazzarri, ma manca di un "10" puro. Il ruolo di trequartista può essere occupato da Baselli o Soriano all'occorrenza, ed il tecnico ha infatti già provato entrambi anche in quel ruolo, ma si tratta per l'appunto di possibili adattamenti da utilizzare a partita in corso in caso di necessità. Sembra perdere quindi quota al momento l'ipotesi 3-4-1-2 come possibile modulo di partenza.
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