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Le operazioni di mercato del Toro: tre riflessioni su M’Baye Niang

Riflessioni / Una cessione che in qualche modo traccia una linea con l'era Mihajlovic e si colloca in linea con le richieste di Mazzarri, e a livello personale...
Federico Bosio
Le operazioni di mercato del Toro: tre riflessioni su M’Baye Niang- immagine 1

Un feeling mai realmente sbocciato quello tra M'Baye Niang e la piazza granata, con il giocatore che al termine di un'estate convulsa si è trasferito allo Stade Rennais negli ultimi giorni di mercato dopo una sola stagione all'ombra della Mole. Si tratta di una cessione - seppur in prestito con diritto di riscatto - molto significativa, in particolar modo se appaiata a quella di Adem Ljajic ma ancor più che quest'ultima: la separazione tra il franco-senegalese ed il Torino sembra tracciare una vera e propria linea con il passato, è l'ultima e inequivocabile dimostrazione di un processo di cambiamento in atto già da mesi e che adesso ha raggiunto l'apice. Finisce, per davvero, l'era Mihajlovic: la punta era infatti stata il vero pupillo del tecnico serbo, che aveva insistito per averlo ad ogni costo ancor più che con il fantasista, spingendo il club di via Arcivescovado a compiere uno sforzo notevole e rendendo Niang il giocatore più pagato della storia granata. Premesse che non sono state attese, e una divisione inevitabile.

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