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Se il rinnovo di contratto formalizzato nei giorni scorsi con Valerio Di Cesare ha di fatto raffreddato vistosamente...
Se il rinnovo di contratto formalizzato nei giorni scorsi con Valerio Di Cesare ha di fatto raffreddato vistosamente l'interessamento granata per il centrale difensivo del Sassuolo Emanuele Terranova, la trattativa - spesso smentita dal diesse neroverde Bonato - che Petrachi stava imbastendo poteva avere dei risvolti interessanti per la rosa del Torino. Attualmente la truppa a disposizione di Ventura è composta da 27 elementi, dei quali almeno 4 sono pedine ufficialmente sul mercato, e le operazioni di taglio e sfoltimento si stanno rivelando decisamente lunghe e spesso inefficaci.
Proprio in questa direzione, quindi, procedeva la trattativa del Toro con il Sassuolo. La società granata, infatti, forte dell'interessamento dello Spezia per Di Cesare, aggregato all'ultimo al resto del gruppo in partenza per Sappada quando ormai aveva già preparato le valigie per raggiungere la Liguria, stava sondando la possibilità di sostituire il proprio centrale con un altro giocatore considerato di egual valore, nel tentativo di imbastire un'operazione che portasse un vantaggio a casse e soprattutto rosa granata.
Ragionando dunque in questo modo e inviduando in Terranova l'elemento adatto a colmare il possibile vuoto lasciato da Di Cesare, il Torino ha sondato il terreno con il Sassuolo per dare il via giro di scambi: alla società emiliana infatti i granata avrebbero offerto 1 milione di euro più una contropartita tecnica a discrezione del Sassuolo tra i giocatori attualmente in esubero nell'organico granata. In questo modo, con le entrate ottenute dalla cessione di Di Cesare allo Spezia il Toro avrebbe coperto la parte economica dell'offerta presentata al Sassuolo per Terranova, trovando anche il modo di alleggerire la rosa (ed il monte ingaggi) cedendo una pedina alla formazione neroverde come contropartita tecnica.
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