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Liverani, sapienza ed esperienza

Redazione Toro News

Se per il Torino 2008/2009 si fanno comprensibilmente i nomi di diversi attaccanti, stante l'anemia che caratterizza la squadra granata ormai da due stagioni, è altrettanto vero che il gruppo di De Biasi ha un'altra,...

Se per il Torino 2008/2009 si fanno comprensibilmente i nomi di diversi attaccanti, stante l'anemia che caratterizza la squadra granata ormai da due stagioni, è altrettanto vero che il gruppo di De Biasi ha un'altra, imprescindibile esigenza: quella di trovare un regista a centrocampo.Quando il Mister ha arretrato, con una mossa semplice ma risolutiva, la posizione in campo di Corini, questi ne ha beneficiato potendosi dedicare all'organizzazione del gioco senza più annaspare in tentativi di interdizione; ma nonostante la brillantezza parzialmente ritrovata nelle ultime gare, il “Genio” non può garantire la tenuta necessaria per tutto il prossimo campionato, per ovvie questioni anagrafiche. Si cerca un sostituto all'ex-palermitano.Fabio Liverani ha compiuto 32 anni poche settimane fa. Cresciuto nelle giovanili del Napoli, di queste era la promessa più fulgida, ma i dirigenti partenopei non furono lungimiranti e lo mandarono a giocare in Serie C, per poi perderlo definitivamente. Fu Serse Cosmi a volerlo portare, 24enne, dalla Viterbese al Perugia. Fin dalle prime gare di Serie A, il centrocampista mise in luce il suo talento, e in quella stessa prima stagione nel massimo campionato trovò la prima convocazione in Nazionale (l'ultima invece risale al 2006, quand'era già in viola). Una sola stagione in Umbria e subito la cessione alla Lazio, dove rappresenta una delle colonne biancocelesti per ben cinque anni. Poi, arriva la chiamata di Prandelli, che lo vuole fortemente, e lo ottiene. Nelle ultime cue stagioni, Liverani è protagonista con i gigliati, che porta a conquistare (per due volte, una resa vana dalla penalizzazione) la qualificazione alla Champions League.La sapienza del “coloured italiano” nel dettare i passaggi è notevole, una delle più grandi del panorama calcistico italiano, tali da permettergli di giostrare davanti alla difesa (dedicandosi ai lanci) quanto dietro le punte (a cercare l'ultimo assist). Sa trovare il compagno tanto palla a terra quanto a scavalcare l'avversario, mostrando un'abilità piuttosto peculiare in quest'ultimo fondamentale. Negli anni, i suoi (rari) critici hanno provato a muovergli accuse di lentezza, prontamente smentite da una più analisi attenta delle sue partite, e dei suoi numeri: i passaggi decisivi confezionati dal centrocampista romano sono sempre ai vertici delle classifiche dedicate per la A, e i risultati, anche di squadra, parlano per lui. Ragazzo tranquillissimo e professionista serio, se gli si vuole trovare un difetto è forse quello dello scarso feeling col gol: 6 reti in 5 anni con la Lazio, 1 in 2 stagioni in Toscana. In effetti, raramente tenta il tiro, innamorato com'è dell'arte del passaggio; ma i gol che non fa, li fa fare.In ultimo, c'è un altro grosso pregio presentato da Liverani, pregio particolarmente apprezzato dalle società che lo cercano, come quella granata: è infatti svincolato, e pertanto tesserabile a costo zero. La sua situazione di senza contratto non significa che la Fiorentina non intenda confermarlo: il suo destino è ancora tutto da decidere. Di certo, per il Torino sarebbe un acquisto di livello, lo dice il suo curriculum, lo dicono le sue prestazioni. La sua carta d'identità dice invece di un giocatore esperto, ma di certo non si possono nutrire perplessità sull'integrità di un giocatore che di anni ne ha 32, non 40.