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Mercato, uno sguardo generale

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

 

Il mercato si è concluso. Dopo circa un mese di trattative è finito tutto. Non c’è più tempo, quello che è fatto è...

di Edoardo Blandino

"Il mercato si è concluso. Dopo circa un mese di trattative è finito tutto. Non c’è più tempo, quello che è fatto è fatto e bisogna andare avanti così. Come al solito, in un periodo di crisi, i soldi non sono stati la componente principale di questa finestra di riparazione: non ne sono circolati molti. Il mercato di gennaio è sempre difficile da interpretare, di giocatori buoni ce ne sono pochi e spesso costano anche più del normale. Chi sa di avere delle pedine importanti le tiene strette, oppure gioca al rialzo, ben sapendo che alla fine qualche società cederà, pur di avere il rinforzo necessario per arrivare in Uefa o per salvarsi. Un esempio lo si è avuto con Pazzini e Osvaldo. I due attaccanti della Fiorentina sono stati pagati da Sampdoria e Bologna fior di quattrini (9 milioni il primo e 7 il secondo), senza dimenticare i 6.5 spesi dal Napoli per Datolo. Ma non solo, anche Motta ha cambiato maglia, approdando a Roma, sulla sponda giallorossa in prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 3.5 milioni. Non tutte le società però hanno monetizzato. Il discorso riguarda specialmente i club di vertice con possibilità di liquidi maggiori rispetto agli altri: il Milan non ha fatto partire nessuno, nonostante gli arrivi di Beckham e Mattioni ( diritto di riscatto fissato intorno ai 7 milioni per il brasiliano), la Juventus ha cercato di cedere Poulsen al Napoli, senza riuscirci. Ma è l’Inter che ha dato il meglio, girando in prestito gratuito al Chelsea Quaresma, fiore all’occhiello della campagna acquisti nerazzurra e giocatore fortemente voluto da Mourinho costato ben 25 milioni. In realtà pare che questa operazione serva per portare Drogba a Milano la prossima stagione. Vedremo. Quasi tutti, alla fine, hanno comunque investito qualche euro pur di migliorare, il Cagliari per esempio ha tesserato Sivakov del Bate Borisov, giocatore seguito anche da alcuni grandi club. Intanto le dirette concorrenti del Torino, che nel frattempo ha bene o male colmato le lacune di organico, si sono quasi tutte rafforzate. Il Lecce ha preso in prestito Papa Waigo, il Siena invece punta sull’ormai ex granata Amoruso, il Chievo ha scelto Makinwa. È invece curioso che non si sia concretizzata la cessione di Panucci, unica vera operazione che sembrava quasi certa, tanto che la Roma si era tutelata preventivamente prelevando Diamoutene dal Lecce.