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di Valentino Della Casa - Probabilmente si aspettava un campionato diverso Matteo Rubin, quando accettò la sfida che gli offriva il Parma. Certo, l'organico a disposizione di Colomba, oltre che piuttosto fornito,...
di Valentino Della Casa - Probabilmente si aspettava un campionato diverso Matteo Rubin, quando accettò la sfida che gli offriva il Parma. Certo, l'organico a disposizione di Colomba, oltre che piuttosto fornito, è anche discretamente competitivo. Soprattutto a sinistra, dove gli emiliani possono vantare, oltre al giocatore di proprietà del Toro, giocatori del calibro di Gobbi e, all'occorrenza, anche Modesto (ovviamente adattato) per il ruolo di terzino sinistro. Tanta concorrenza, che ha di fatto relegato Rubin a spettatore non pagante dei compagni, con solo due partite all'attivo, contro Juventus e subito dopo contro il Chievo, proprio in sostituzione dell'ex Fiorentina, autore di un campionato fin qui superlativo.Rubin, da professionista serio quale è, continua ad allenarsi senza la minima polemica, ma il campo gli manca eccome e non è escluso che possa cambiare aria a Gennaio, quando da Parma molti giocatori attualmente in eccesso verranno ceduti per poter avere più spazio (questa la strategia del dg Leonardi per la prossima sessione di mercato). Ma dove? Difficilissimo, se non da scartare quasi a priori, che il terzino possa tornare a Torino, nonostante ora, rispetto a soli quattro mesi fa, in casa granata la situazione si sia quasi completamente capovolta, diventando ciò che il giocatore auspicava dopo l'esperienza a Bologna.Non è infatti un mistero che, anche su Toro News, dall'entourage dello stesso Rubin emergesse, in Estate, questo messaggio: “Se il Toro dovesse creare una squadra forte, in grado di andare in A e di potersi divertire, perché no? In fin dei conti, sarebbe quasi meglio trionfare in B, piuttosto che vivacchiare e rischiare in A”. Parole poi smentite dai fatti, con un Rubin desideroso di cambiare aria, come dichiarato da più parti vicine al ragazzo e ala società granata. Il giocatore, in prestito con diritto di riscatto per la metà (un'operazione intorno ai due milioni di euro), però, deve essere valorizzato. Lo vuole soprattutto il Toro, che, trapela dalla società gialloblu, non ha mai richiesto indietro il giocatore, nonostante la situazione precaria che sta avendo (ma, attualmente, sarebbe meglio scrivere “ha avuto”) in quel settore del campo. Difficile, infatti, che a fine stagione il presidente Ghirardi decida di sborsare la cifra pattuita, con conseguente ritorno sotto la Mole del ventiquattrenne di Padova. Ecco allora che potrebbe profilarsi, sotto forte spinta della dirigenza granata, un ulteriore trasferimento in inverno, magari proprio in quel Cesena che ha assoluto bisogno di rinforzi, per tentare la disperata impresa della salvezza.Perchè Rubin può garantire alla società di via Arcivescovado soldi freschi, da reinvestire direttamente sul mercato. A meno di clamorosi colpi di scena, il suo futuro rimarrà lontano da Torino, ma ancora, indirettamente, potrà rivelarsi utile alla causa.
(foto Aic)
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