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Renato Zaccarelli sta portando avanti un compito improbo. Dopo aver dismesso i panni del dirigente per tornare a fare l’allenatore, ora che ha lasciato la panchina per tornare dietro ad una scrivania si trova a dover operare sul mercato...
Renato Zaccarelli sta portando avanti un compito improbo. Dopo aver dismesso i panni del dirigente per tornare a fare l’allenatore, ora che ha lasciato la panchina per tornare dietro ad una scrivania si trova a dover operare sul mercato non solo senza un euro, ma con la prospettiva di non sapere neppure se gli acquisti che riuscirà a perfezionare saranno poi ratificati dalla Lega. Con il Toro “sub judice” per la vicenda iscrizione, anche il mercato passa necessariamente in secondo piano, complice anche la mancanza di un nome certo per quanto riguarda l’allenatore. Arrigoni è in dirittura d’arrivo e, confidando che la vicenda societaria si risolva in qualche modo, il prossimo tecnico avrà comunque già suggerito qualche nome.Dopo la partenza di Sorrentino, c’è da risolvere al più presto la questione portiere: se si sceglie la strada dell’esperienza, Turci e Marchegiani sono gli unici nomi spendibili, se si punta invece sulla freschezza potrebbe essere Amelia un nome probabile, mentre Guardalben sarebbe una soluzione di compromesso. Per la difesa, piace Coly del Perugia, che contro il Toro ha fatto una partita super nel ritorno della finale playoff (e potrebbe arrivare a costo zero, se gli umbri…), più difficile arrivare a Stendardo, che sembra destinato a ritrovare il suo maestro Cosmi a Udine. Per il centrocampo, Milanetto è qualcosa più di una possibilità, così come il nome di Gigi Di Biagio, che potrebbe diventare anche il jolly difensivo giusto per far maturare il talentuoso Mantovani. Per l’attacco si parla di Flo o Riganò, anche se non si può escludere la pista che conduce alla “torre” Rasmussen. Non sono certo nomi che entusiasmano, ma questo è quel che passa il convento. Sperando di avere ancora un convento, tra una settimana…
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