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Non é una favola, anche se é una bella storia. Non é scritta su un'antica pergamena, ma su un fax che ora giace sopra una scrivania presso il civico 470 della grande Avenida Mitre, la strada che attraversa tutta la...
Non é una favola, anche se é una bella storia. Non é scritta su un'antica pergamena, ma su un fax che ora giace sopra una scrivania presso il civico 470 della grande Avenida Mitre, la strada che attraversa tutta la città di Avellaneda, Argentina.L'ufficio é evidentemente quello del presidente dell'Independiente, glorioso club carico di allori; la provenienza del documento é Torino, civico 1 di via dell'Arcivescovado; il nome riportato nell'oggetto é quello di Patricio "Pato" Rodriguez; la cifra é quella di 4 milioni di euro.
Non é una favola, no: il Torino ha offerto 4 milioni di euro per un calciatore. Sì, più di quanti investiti nelle ultime due sessioni di calciomercato, e per un solo atleta.Si sa che i granata sono interessati al talentuoso esterno offensivo, ma ora l'interesse é diventato qualcosa di più: é diventato un'offerta come i granata non ne facevano da tempo.Rodriguez (in foto con la maglia rossa) é nato il 4 Maggio (non male) del 1990; ha dunque compiuto 22 anni da pochi giorni ed é alla sua terza stagione da titolare nella fila del Rojo; lo scorso anno si mise tanto in evidenza da indurre l'Atalanta ad offrire 5 milioni per il suo cartellino, ma fu lui a rifiutare il trasferimento, sperando di trovare, passato un altro campionato, una destinazione più prestigiosa.Non resta che sperare, com'é legittimo, che il Toro sia da lui considerata tale.
E l'Independiente? Perché dovrebbe accettare un'offerta sì sostanziosa, ma più bassa di quella ricevuta dodici mesi fa? La risposta sta in queste due parole: "crisi economica". Il momento attraversato dal club é, sotto questo aspetto, drammatico; la proposta granata potrebbe facilmente essere accettata. Il giocatore, segnalato dagli osservatori, piace moltissimo anche a Petrachi, ed ora la parola passa direttamente al giovane Pato. Che potrebbe rappresentare il primo -e i tifosi sperano non l'ultimo- mattone della Serie A.
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