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Simone Verdi, per il Toro qualità tecniche e umane: quando fece aspettare il Napoli…

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Focus on / Capacità di adattamento e imprevedibilità le sue doti migliori
Redazione Toro News

Dopo una lunga trattativa durata mesi, Simone Verdi ha ufficialmente firmato ieri sera con il Torino a 3 minuti dalla fine della sessione di calciomercato. Andiamo ora a conoscere il nuovo acquisto granata.

CARRIERA - Nato il 12 luglio 1992 a Broni, in provincia di Pavia, Verdi cresce calcisticamente nel settore giovanile del Milan. L'esordio tra i professionisti con il club rossonero avviene a 17 anni in una gara di Coppa Italia contro il Novara in cui mette in mostra caratteristiche interessanti. Il granata è nel suo destino, visto che nel 2011 viene ceduto dal Milan in compartecipazione al Torino, sbarcando alla corte di Gian Piero Ventura. Sotto la Mole rimane una stagione e mezza, vive la promozione in Serie A ma non gioca più di 16 partite tra Serie B e Serie A, tanto che nel gennaio 2013, per giocare con maggiore continuità, va alla Juve Stabia. Dopo le 20 presenze collezionate in metà stagione, nell'estate del 2013 i granata optano per un prestito all'Empoli, dove Verdi conosce Maurizio Sarri. Nel club toscano matura molto sia tatticamente che soprattutto tecnicamente e, con l'Empoli, conquista la promozione in Serie A, dove gioca anche la stagione successiva vivendo la prima vera affermazione professionale. Fa poi esperienza in Spagna e al Carpi, ma è a Bologna che l'attaccante trova davvero casa, ed è lì che rimane per due anni (dal 2016 al 2018) conquistando in campo e fuori il pubblico bolognese. Verdi stabilisce col Bologna un legame forte, tanto che nel gennaio 2018, quando il club rossoblù non naviga in ottime acque, il suo capitano decide di rifiutare una più che allettante offerta da parte del Napoli per non "abbandonare" la sua squadra in un momento di crisi. Lascia il Bologna per il club azzurro solo dopo la salvezza, 6 mesi dopo la prima proposta, ovvero nel giugno 2018, gesto che è valso il significativo riconoscimento da parte della dirigenza e soprattutto della tifoseria bolognese. A Napoli Verdi non recita un ruolo da primattore: 22 presenze e 3 reti totali alla corte di Ancelotti, che dimostra di stimarlo ma al contempo di preferirgli colonne del Napoli quali Mertens, Insigne e Callejon.

CARATTERISTICHE TECNICHE - Se c'è qualcuno che conosce il significato della parola "jolly", quel qualcuno è proprio Simone Verdi. "Versatile", ecco l'aggettivo giusto per descriverlo: l'attaccante può infatti giocare come esterno offensivo, trequartista, al centro dell'attacco o ancora come fantasista. Altra qualità fondamentale, Verdi è ambidestro e, godendo di un'ottima capacità di controllo del pallone, la possibilità di calciare con entrambi i piedi gli permette di decidere in una manciata di secondi se tirare, crossare, far ripartire l'azione o fornire l'assist vincente da ogni posizione. Possiede inoltre un'attenta capacità di analisi del gioco che gli consente di spingere in fase offensiva, di difendere quando la squadra necessita di sostegno nelle retrovie, ma anche di impostare il gioco in qualità di fantasista, cucendo così i reparti in campo grazie al suo ottimo spirito di adattamento. Ultima, ma non meno importante, dote di Verdi è la sua capacità di calciare le punizioni, sia tirando in porta che producendo traversoni per i compagni. Nel suo insieme Simone Verdi è dunque in grado di disorientare gli avversari con un gioco imprevedibile: appare davvero l'arma di qualità in più di cui il Toro aveva bisogno.

 

Sara Russo

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