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Torino – Barreca: l’importanza di un (contro)riscatto

Diego Fornero
Suspense fino a mezzanotte e mobilitazione social, poi Antonio è finalmente tornato a casa: sarà uno dei protagonisti del #ToroDelFuturo

Ieri, nel corso della giornata e fino alla mezzanotte, termine fissato per l'esercizio del controriscatto da parte del Torino, si sono visti i tifosi granata insolitamente mobilitati sui social, con una frenesia che non si viveva da tempo, dai tempi dei grandi acquisti tanto attesi dalla piazza. Eppure, ciò che animava i tifosi del Toro non era altro che il ritorno alla base di un ragazzo che - ad essere sinceri - sarebbe stato semplicemente assurdo non ritrovare con la maglia con la quale lo abbiamo visto crescere.

Parliamo, ovviamente, di Antonio Barreca, laterale mancino classe '95, reduce da due stagioni in prestito in Serie B, prima a Cittadella, poi al Cagliari, dopo essere stato uno dei grandi protagonisti della cavalcata della Primavera 2013/2014, stagione dei record in regular season, conclusa soltanto ai rigori nella finalissima Scudetto contro il Chievo.

Giovane di prospettiva certa, già convocato in Nazionale Under 21 nella passata stagione, la formula del suo trasferimento al Cagliari prevedeva un riscatto in favore degli isolani, prontamente esercitato per una cifra vicina al milione di euro, e un controriscatto da parte del Torino, fissato in 290mila euro, che fungevano - di fatto - da premio di valorizzazione. Cifra - ad onore del vero - piuttosto onerosa, e sulla quale forse ci sarebbe da riflettere la prossima volta che si "presta" un giovane del vivaio con una formula simile.

Ebbene, per controriscattare il terzino di San Francesco al Campo, il Toro si è preso tutto il tempo a propria disposizione, tanto che il contratto è stato depositato in Lega alle ore 23.54, creando non poca suspense, e dando addirittura l'impressione di un'operazione ormai da definirsi saltata. Eppure, rassicurazioni sul ritorno di Barreca, e su una sua partecipazione al ritiro di Bormio, erano giunte addirittura dal Presidente, al momento della presentazione di Mihajlovic, e le promesse sono state rispettate.

Finalmente, dunque, vedremo un prodotto del vivaio aggregato al gruppo della prima squadra, con l'ottima compagnia degli ex compagni di Primavera, Alfred Gomis, Vittorio Parigini e Mattia Aramu, già dal ritiro, con un'ottima probabilità di permanenza anche per la stagione vera e propria, la sua prima in Serie A. Queste operazioni, per i tifosi granata che finalmente stanno assistendo alla ricostruzione del Filadelfia, valgono... E non poco. Dare finalmente una reale chance ad un ragazzo "costruito" in casa vale più che l'ennesima operazione per portare in granata uno straniero misconosciuto: è su queste basi che si ricostruisce il Toro così come lo conosciamo, e la "mobilitazione social" dei tifosi - che non è rimasta inascoltata da parte della società - è partita da questi presupposti.  Bentornato a casa, Antonio!