Lo aveva già detto mamma: "Non andare all'Inter" ed evidentemente il destino di Valentino Lazaro con i nerazzurri era questo. A Milano ci è andato alla fine, dopo che sua madre aveva bloccato il primo trasferimento quando il ragazzo austriaco aveva appena sedici anni. Poi con l'approdo di Conte all'Inter, Lazaro diventa nerazzurro per davvero. L'esperienza interista, però, non è stata delle migliori. Più prestiti che altro e un decollo che non è mai avvenuto. Lui nato a Graz il 24 aprile 1996 e cresciuto nell'AKA Salisburgo ha sempre fatto bene lontano dalla squadra milanese e ora è pronto a lasciarla di nuovo.
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Torino, chi è Lazaro: una storia di chi non aveva l’Inter nel destino
Torino, chi è Valentino Lazaro: la storia
Prima dell'Inter aveva giocato al RedBull Salisburgo (120 partite e 15 gol) dove è esploso, poi la partenza per l'Herta dove si è affermato. Da lì l'avventura nerazzurra e i tanti prestiti. Borussia Monchengladbach, Benfica e Newcastle. Piazze importanti dove è cresciuto e si è preso sempre di più la maglia della nazionale austriaca. Il Toro infatti si assicura così un giocatore che ha una discreta esperienza a livello internazionale: più di 30 partite con la Nazionale e 38 tra Champions ed Europa League.
I tanti prestiti in parte gli hanno dato la possibilità di mettersi in mostra altrove, in parte hanno anche rappresentato una bocciatura secca dell'Inter. Ora per lui rimane un solo obiettivo, far entrare nel suo destino anche quel cognome che porta sulla maglietta. Lazaro. Resuscitare, ritornare ai livelli mostrati a inizio carriera. Con Juric potrebbe essere l'occasione per rinascere. All'allenatore croato è già riuscito più volte di far esaltare giocatori che si stavano perdendo. Chissà che anche Lazaro stesso non abbia pensato questo. Juric lo può far tornare a brillare, è uno specialista e l'ha dimostrato anche al Toro. Adesso inizieranno il loro percorso insieme.
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