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Chi ha seguito la Bundesliga negli ultimi anni non può non ricordarsi di Jean-Philippe Mateta. L'attaccante francese, finito nel mirino del Torino, ha fatto vedere il meglio di sé in Germania con la maglia del Mainz. Durante l'esperienza tedesca ha una media gol di una rete ogni 3 partite e a impressionare è più che altro il modo di giocare. Ancora giovanissimo (arriva ventunenne), Mateta impressiona per esplosività e tecnica. Più volte lo si vede puntare il difensore avversario allungando le leve e saltando il diretto avversario con il doppio passo. Con il Mainz vive due stagioni e mezza di ottimo livello e su di lui si fionda il Crystal Palace.
La sua carriera fin qui è stata altalenante. Dagli inizi complicati con il Lione, al periodo felice tra Le Havre e Mainz, poi l'ultima parentesi meno felice con il Crystal Palace. In Premier League a Mateta non riesce il salto di livello. Reduce da tre stagioni convincenti, l'attaccante francese in Inghilterra non è riuscito a confermare quanto aveva fatto vedere tra Francia e Germania. Mateta fatica a segnare e con il tempo inizia a trovare sempre meno spazio. Chiuso da Zaha ed Edouard, dal 2021 a oggi ha segnato appena 7 reti. Poche per chi ormai si era abituato a cifre ben superiori e per chi era partito per l'Inghilterra con sogni e ambizioni diverse.
La sensazione è che in una competizione fisica come la Premier League, dove ci sono tanti giocatori con qualità atletiche, non sia riuscito a rendere al meglio. La differenza tra il Mateta del Mainz e quello del Crystal Palace potrebbe stare proprio lì. L'attaccante francese ha qualità che potrebbero servire al Torino. Può lavorare bene spalle alla porta e puntare la profondità. In passato in Francia c'è chi l'ha paragonato ad Adebayor, ma rispetto all'ex punta dell'Arsenal sembra occupare meno bene l'area di rigore, ma è più dinamico. Chiaro, anche i tempi sono cambiati e le prime punte di ora svariano molto di più sul fronte offensivo. Fatto sta che il paragone non è così lontano. A Mateta, però, serve una sola cosa: dimostrare di essere all'altezza della punta togolese che per anni segnò in Premier.
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